Case ad 1 euro, l'iniziativa si amplia con nuovi bandi approvati in diversi comuni per il 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Nella maggior parte dei casi, queste case a 1 euro valgono poco di più, essendo la maggior parte in uno stato di abbandono molto avanzato. Ma l'affare può essere dietro l'angolo.

Sembra l'offerta della vita: comprare una casa a 1 euro in Italia e iniziare una nuova vita. Con alcune indispensabili precisazioni da fare, è tutto vero. Non solo, ma si allunga l'elenco delle possibilità.

Alla base di questa "svendita" c'è una ragione ben precisa. Anche per riabilitare interi quartieri abbandonati a causa di una crisi economica e sociale legata alla deindustrializzazione, queste città hanno lanciato programmi immobiliari di incentivazione vendendo case a solo 1 euro. Un buon modo per favorire l'arrivo di nuovi residenti e per dare una spinta a chi sogna di diventare proprietario di casa. Gli immobili si trovano in città abbandonati e mostrano gravi segni di degrado. Acquistando un tale immobile per una modica cifra, gli acquirenti si impegnano a ristrutturarlo. 

Nuovi bandi per comprare case a 1 euro al via ad inizio 2023

Nella maggior parte dei casi, queste case a 1 euro non valgono molto, essendo la maggior parte in uno stato di abbandono molto avanzato, alcune addirittura in pericolo di crollo. Gli acquirenti sono quindi obbligati a eseguire importanti lavori di ristrutturazione.

Inoltre, quasi sempre, l'acquisto di una casa a 1 euro non è esente da vincoli, ma in realtà l'operazione resta comunque interessante. Perché insomma, il principio equivale a diventare proprietario di una casa finanziando solo i lavori. E anche se rappresentano importi sostanziali, il costo totale rimane comunque molto al di sotto del valore di un immobile per l'acquisto in molte città. Inoltre, i nuovi acquirenti che desiderano usufruire di questo programma possono beneficiare di importanti e specifiche agevolazioni, siano essi da parte del comune, della regione o addirittura dello Stato.

L'inziativa, dunque, di case ad 1 euro continua ad aver, come detto, successo e i bandi e le occasioni si moltiplicano in tutta Italia anche in questi ultimi mesi con bandi già rilanciati o pronti per Gennaio 2023.

Segnaliamo, in questa ottica,  il comune di Calitri, in provincia di Avellino, destinatario del Fondo di sostegno ai comuni marginali.

C'è l'opportunità anche di comprare case a 1 euro pure in Floridia, piccolo centro in provincia di Siracusa. Approvato infatti il regolamento comunale per la cessione agevolata di immobili ricadenti nel territorio comunale per avviare l'individuazione degli immobili da destinare a tale iniziativa. I proprietari dei fabbricati devono presentare una manifestazione d'interesse per la partecipazione al progetto, impegnandosi a cedere l'immobile alla somma di 1 euro per un tempo di 2 anni, affinché il Comune definisca gli adempimenti per la realizzazione del progetto case a 1 euro.

Ecco poi che il comune di Villa San Pietro, facente parte della Città Metropolitana di Cagliari, ha deliberato la pubblicazione del bando per la presentazione delle domande di ammissione ai fondi. Lo scopo dichiaro è frenare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni che ha interessato anche la Sardegna e che ha visto precipitare negli ultimi anni il numero degli abitanti dei centri più piccoli.

Ma anche il comune di Presicce Acquarica, nel Salento, in provincia di Lecce, si è trovato a fare i conti con lo spopolamento del centro storico e ha avviato la campagna di vendita di case a 1 euro.

Infine, segnaliamo il comune di Cattolica Eraclea, con l'obiettivo di recuperare e riqualificare la parte urbanistica del centro abitato, ha aderito all’iniziativa case a 1 euro, avviando la ricerca di immobili in stato di abbandono da ristrutturare siti sul proprio territorio. Il passo successivo sarà la messa in vendita degli immobili individuati.

Case a un euro e agevolazioni e bonus disponibili per sistemarle

Se l’iniziativa dell’acquisto di case a un euro è decisamente conveniente, pur se vincolata alla presenza delle stesse in specifici Comuni, conveniente  ( e quasi sempre necessario ) potrebbe essere anche ristrutturarle e renderle di un valore decisamente più alto rispetto a quello di acquisto.

Sono diversi, infatti, bonus e agevolazioni disponibili da sfruttare per ‘rimettere in piedi’ una casa acquistata ad un euro, a partire dal bonus ristrutturazioni edilizie. Ancora confermato anche per il prossimo anno, il bonus ristrutturazioni permette di avere una detrazione al 50% sui lavori di recupero di un rudere entro il limite massimo di spesa di 96mila euro da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.

Si può usufruire del bonus ristrutturazioni per rifare una casa acquistata ad un euro per ristrutturazione, o anche demolizione e ricostruzione.

Al bonus ristrutturazioni è collegato anche il bonus mobili, che spetta a coloro che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia ordinaria della propria casa.

Per usufruire del bonus mobili per l’acquisto di arredi di un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia bisogna solo effettuare i pagamenti con strumenti tracciabili e conservare tutti i documenti, fatture, scontrini, ricevute, che attestano l’effettiva spesa sostenuta in modo da poterla giustificare nel caso di eventuali controlli fiscali.

Per chi compra le case a un euro i costi di ristrutturazione si abbassano anche per la possibilità di usufruire sismabonus ed ecobonus, rispettivamente, per interventi antisismici, soprattutto se la casa si trova in un Comune a rischio, e di riqualificazione energetica. Per accedere al sismabonus, i lavori devono essere di ristrutturazione e non di nuova costruzione della casa e miglioramento antisismico, mentre per avere l’ecobonus bisogna effettuare lavori riqualificazione energetica per migliorarne l’efficienza, come installazione di pannelli solari o schermature solari.

L’ecobonus permette di beneficiare di una detrazione del 50% o del 65% delle spese sostenute. In particolare, le detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico prevedono una detrazione al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica come, per esempio, di:

  • installazione di pannelli solari; 
  • installazione di sistemi domotici, dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (con caldaie a condensazione di classe A, dotate di sistemi evoluti di termoregolazione);
La detrazione al 50% vale, invece, per tutti gli altri interventi di risparmio energetico come:
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A o con generatori alimentati da biomasse combustibili;
  • acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
  • acquisto e posa in opera di schermature solari.