Centri estivi oratori e scuole, piano coronavirus
Il programma messo a punto prevede il via libera alla ripresa dell'attività nei centri estivi, oltre al divertimento all'aria aperta con progetti mirati.
Manca solo il definitivo via libera da parte del Comitato tecnico scientifico dopodiché potremo finalmente vedere i bambini all'oratorio o nelle scuole per i centri estivi. Non come una volta, intendiamoci, perché finché il coronavirus continua a circolare è impensabile il ritorno alla normalità a cui noi e i nostri bambini e ragazzi siamo stati sempre abituati.
Tuttavia qualcosa inizia a muoversi concretamente e anche per i più piccoli inizia la fase 2. Il piano per l'infanzia messo a punto da Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, prevede infatti un dettagliato protocollo da seguire per consentire a bambini e ragazzi di trascorrere questo principio di belle giornate nella maniera più serena possibile.
Al di là della riapertura di asili nidi e scuole materne, il programma prevede infatti il via libera alla ripresa dell'attività nei centri estivi, oltre al divertimento all'aria aperta con progetti mirati.
Il piano del dipartimento della Famiglia della ministra Bonetti punta a conciliare le esigenze di socialità propria di questa età con l'indispensabilità di assicurare la massima sicurezza. Vediamo come
La prima accortezza riguarda il numero poiché il rapporto tra operatori e bambini deve essere di 1 a 3 in età da asilo nido, da 1 a 5 in età di scuola dell'infanzia, da 1 a 7 in età di scuola primaria, da 1 a 10 in età di scuola secondaria. I giochi si dovrebbero svolgere soprattuto all'aperto, distanziati in piccoli gruppetti...
E se le preoccupazioni sono gli orari di ingresso e di uscita, il piano del Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia, adesso al vaglio del Comitato tecnico scientifico, prevede scaglionamento ogni 5-10 minuti.
In tutti i casi è prevista la misurazione della temperatura corporea all'ingresso e viene data la possibilità di lavare le mani con acqua e sapone o gel igienizzante.
Il manuale operativo stabilisce anche la pulizia di arredi e attrezzature, la sanificazione periodica degli spazi, il regolare utilizzo delle mascherine, il controllo delle condizioni di salute degli adulti che lavorano nei centri estivi, un'attenzione maggiore per bambini e ragazzi con disabilità.
Per quanto riguarda l'obbligo delle mascherine per i bambini, è uno degli elementi che deve essere ancora deciso, ma rimane assoltamente complesso da attuare se si pensa, appunto, a giochi all'aperto e al caldo dei mesi estivi.
Una organizzazione simile, sarà, comunque fortemente difficoltosa, se non impossibile, come sanno molti, anche semplici genitori, che hanno in questi ultimi anni frequentato i centri estivi. Per non parlare dei costi, in strutture come quelli statali e comunali, che sarebbero difficilmente sostenibili
C'è però un dettaglio del piano per l'infanzia inviato al Comitato tecnico scientifico e messo a punto con la collaborazione dell'Istituto degli innocenti, dopo aver raccolto le valutazioni del tavolo tecnico a cui hanno partecipato anche il Ministero dell'Istruzione, le regioni, l'Anci (per i comuni) e l'Upi (per le province) che segna il cambiamento dei tempi. Ai nonni è sconsigliato sia i portare che di andare a prendere i bambini.
Corretta o meno che sia questa precauzione anche dal punto di vista affettivo, il rischio che si vuole scongiurare è la possibile diffusione del contagio da bambini e ragazzi, asintomatici per eccellenza (ma non in senso assoluto), agli anziani ovvero le fasce più fragili della popolazione. Certo, a questo punto, i problemi peri genitori, almeno parzialmente restano, in quanto molte di queste strutture aprono verso le 9 di mattino e chiudono verso le 15,30-16. Si prevedono ancora tempi difficili....