Come funziona il Rito Unico per divorzi e separazioni più veloci ed economiche al via da febbraio

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come funziona il Rito Unico per divorzi

Rito Unico per divorzi e separazioni

Con la creazione del tribunale unificato, le differenze tra i procedimenti di separazione, divorzio e affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio verranno eliminate.

Il processo di separazione e divorzio diventerà più semplice e veloce con l'entrata in vigore di una importante riforma. Questo pacchetto di norme semplifica infatti molti passaggi del processo e sarà attuata completamente entro la fine del 2024. Durante il procedimento di separazione, le parti potranno presentare anche la domanda di divorzio, tutto questo sarà possibile a partire dal prossimo mese.

La nuova procedura riguarderà tutti i procedimenti di separazione e divorzio intrapresi a partire dal 28 febbraio 2023. Questa riforma rappresenta un passo importante per rendere il processo di separazione e divorzio più rapido e meno complesso per le parti coinvolte, oltre ad avere un impatto positivo in termini economici. Vediamo da vicino le novità che comporta quello che viene definito un cambiamento epocale:

  • Rito Unico per divorzi e separazioni: come funziona
  • Così cambia il tribunale della famiglia

Rito Unico per divorzi e separazioni: come funziona

Le deduzioni scritte si riferiscono ai documenti difensivi presentati dai coniugi o partner in fase di separazione o divorzio e dai genitori in una causa per l'affidamento dei figli. Con la riforma, questi documenti potranno essere redatti autonomamente, riducendo notevolmente i tempi dei procedimenti legali.

Gli avvocati sottolineano però che per raggiungere una soluzione efficace e appropriata, è importante che le deduzioni siano complete. Se redatte autonomamente, potrebbero essere incomplete o non adeguate. Senza dimenticare che scrivere ogni piccolo motivo di contrasto potrebbe influire negativamente sulla possibilità di raggiungere una soluzione consensuale. Insomma, occorre sempre un po' di cautela prima di giudicare, in un senso o nell'altro e al di là del risparmio economico, la bontà di questa riforma.

Con la creazione del tribunale unificato, le differenze tra i procedimenti di separazione, divorzio e affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio verranno eliminate. In pratica, il processo per tutti questi casi sarà lo stesso, semplificando il procedimento e riducendo il numero di udienze in cui le parti devono comparire, solo quando necessario. Secondo le intenzioni dei promotori, la conseguenza sarà una maggiore efficienza nella gestione dei casi di separazione, divorzio e affidamento dei figli, e una maggiore semplificazione per le parti coinvolte.

Così cambia il tribunale della famiglia

La riforma ha introdotto un'altra notevole innovazione nell'ambito giudiziario, la creazione di un tribunale unico per le questioni familiari. Questo tribunale, che sarà completamente operativo nel 2025, si occuperà di tutti i procedimenti e cause riguardanti le famiglie e lo stato delle persone, compresi quelli attualmente gestiti dal tribunale per i minori, che verrà soppresso.

Le sezioni circondariali del tribunale unico si occuperanno delle competenze attualmente gestite dal tribunale per i minori e dal giudice cautelare, come per esempio la decadenza della potestà genitoriale, il riconoscimento dei figli, l'affido temporaneo dei minori. La sezione distrettuale si occuperà principalmente di procedimenti penali, sorveglianza, adozioni.

La riforma del tribunale unico per le famiglie sta sollevando preoccupazioni tra gli avvocati riguardo alle risorse e al tempo a disposizione per implementare i cambiamenti. Maria Masi, presidente del Consiglio nazionale forense, ha dichiarato che l'anticipazione delle riforme non tiene conto delle limitate risorse disponibili, sia in termini di personale che di infrastrutture informatiche, e che gli operatori del processo familiare hanno bisogno di tempo per acquisire la formazione adeguata.

La parte della riforma civile dedicata alle famiglie, con l'uniformità del rito e del giudice, eviterà la dispersione delle energie a beneficio delle persone da tutelare. Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia e dell'Associazione dei magistrati per i minorenni e la famiglia, ha una visione ancora più critica della riforma, sottolineando l'insufficienza degli organici nei tribunali per i minorenni e l'ignoranza della particolarità delle procedure minorili.