Su 3.200 farmaci inseriti nella lista aggiornata di Aifa sui medicinali carenti, per 900 risultano difficoltà di reperimento per problemi produttivi. Cosa fare?
Trovare i medicinali in farmacia è davvero diventato così difficile? Non ci riferiamo a farmaci rari bensì a quelli più comuni. Pensiamo ad esempio al brufen, alla tachipirina, a quelli per l'aerosol, al moment, quelli a base di ibuprofene o i medicinali che contengono indometacina. Sulla base delle segnalazioni c'è carenza per circa un migliaio farmaci fra antinfiammatori, antidolorifici, antibiotici e antipiretici, ma anche antipertensivi, antidepressivi e diuretici.
I motivi? L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, tira in ballo la cessata commercializzazione, i problemi produttivi, l'elevata richiesta e la distribuzione contingentata. Si tratta insomma di motivazioni piuttosto generiche. Cerchiamo di fare il punto della situazione, ma soprattutto cosa fare:
Oltre agli antinfiammatori per la cura dei sintomi degli stati influenzali e gli antibiotici per le forme batteriche ci sono difficoltà per antidepressivi, antipertensivi, neurolettici e diuretici. Alla base di questa difficoltà di approvvigionamento c'è anche - come dimostrato dalla lettera inviata dall'associazione europea delle aziende farmaceutiche alla Commissione europea - la dipendenza dall'Asia ovvero la ricerca crescente di forniture dall'estero.
Da qui l'invito ad adottare strategie di diversificazione, ma anche a sostenere una politica industriale che riportare in Europa parte della realizzazione dei principi attivi dei medicinali. Di certo c'è che la domanda di farmaci, anche per via dei timori legati al Covid, è esplosa anche in Italia e così le filiere sono sotto pressione.
Come fare allora a risolvere individualmente il problema della carenza di medicinali in farmacia? Cosa fare? La prima soluzione è acquistarli all'estero nelle farmacie autorizzate e riconosciute. Dopodiché andare alla ricerca anche dei farmaci generici, quelli senza marca ma con il medesimo principio attivo.
Tuttavia è pure vero che per Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, le carenze non mancano, ma parlare di allarme è sbagliato: i farmaci ci sono e bisogna evitare che le persone facciano scorte inutili. Poi se non si trova un medicinale è bene affidarsi al medico che può valutare le alternative prescrivendo un farmaco equivalente. La stessa Aifa consiglia di rivolgersi al proprio medico o allo specialista per sostituire il medicinale solitamente utilizzato con uno generico
A detta del presidente di Farmindustria, rispetto alle oltre carenze indicate dall'Aifa. quelle effettive sono alcune centinaia e per queste ci sono terapie alternative altrettanto valide. Le carenze davvero critiche, quelle appunto che non si possono sostituire con altri medicinali, sono alcune decine e sono spesso farmaci molto specifici e particolari come alcuni che si usano in sala operatoria.
E il governo? Cosa sta facendo? Ha avviato una indagine per individuare i medicinali davvero carenti così da individuare gli interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte ai bisogni dei cittadini.