Per chiedere l'indennizzo, il risarcimento o il rimborso occorre presentare reclamo entro 10 giorni dal rientro a casa dalle vacanze rovinate.
Agli italiani è possibile mettere tutto in discussione, ma non le vacanze estive. Si tratta di una tradizione consolidata secondo cui il periodo di riposo tra i mesi di luglio e agosto è imprescindibile e deve senza intoppi. Ma, si sa, non sempre sono soddisfatte le migliori aspettative e può capitare che l'esperienza di soggiorno in una camera d'albergo non sia soddisfacente e dunque inferiori alle attese. E non sempre le colpe sono personali ovvero da ricondurre a una scelta sbagliata perché può capitare che l'hotel abbia promesso comodità e servizi per poi proporre una realtà ben diversa.
I motivi di delusione possono essere tanti: troppo rumore, colazione a buffet troppo frugale, camera fatiscenti, stanze troppo piccole, mancanza di pulizia. Vogliamo allora capire cosa è possibile fare ovvero se la famiglia in vacanza ha diritto a un indennizzo, un risarcimento o un rimborso per i disservizi in albergo. In via preliminare, ricordiamo che è obbligatorio per l'hotel assicurare la pulizia, il riassetto dell'alloggio, la sorveglianza, l'igiene, e la sicurezza.
Il Centro europeo dei consumatori riceve ripetutamente segnalazioni da parte di consumatori insoddisfatti che non si sono sentiti a proprio agio nel proprio alloggio per le vacanze. E le ragioni sono le più disparate e da non augurare neanche ai nemici: mancanza di pulizia per le cimici dei letti, colazione troppo scarsa, assenza di isolamento acustico tra le stanze. Cosa fare concretamente quando le vacanze estive prendono una svolta così spiacevole? La primissima raccomandazione di Barbara Klotzner, consulente presso il Centro europeo dei consumatori, è di non accettare passivamente questa situazione ed esprimere la propria rabbia o la frustrazione solo al termine delle vacanze.
Anche perché è impossibile tornare indietro. La direttiva sui viaggi tutto compreso prevede anche che il viaggiatore debba informare tempestivamente l'operatore turistico di ogni difetto, possibilmente tramite l'agenzia di viaggio o il portale di prenotazione. In caso contrario, non sarà possibile richiedere una riduzione del prezzo o un risarcimento per la vacanza andata sostanzialmente in fumo.
Altro consiglio prezioso è di presentare il reclamo in forma scritta e in maniera precisa. La descrizione delle carenze non è sufficiente, ma occorre raccogliere prove attraverso foto e video. La diffusione di smartphone che eseguono queste funzioni rappresenta un aiuto concreto. In ogni caso occorre concede all'albergo un tempo ragionevole per porre rimedio alla situazione. A volte ne può servire poco, come nel caso della pulizia della stanza o della fornitura dell'attrezzatura mancante. In altri è indispensabile una sistemazione alternativa per godere la vacanza immaginata.
Il punto è che la legge italiana non prevede norme specifiche e il solo riferimento è contenuto nel Codice civile nella parte in cui ricorda i doveri dell'albergatore in riferimento a cose portate o consegnate in albergo. In ogni caso, per chiedere l'indennizzo, il risarcimento o il rimborso occorre presentare reclamo entro 10 giorni dal rientro a casa.