Nuove interessanti modalità di visite mediche, esami e controlli nella sanità pubblica approvate

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuove interessanti modalità di visite me

La nuova piattaforma dovrà anche garantire la sicurezza dei dati sanitari e il loro flusso verrà incluso nell'ecosistema nazionale dei dati sanitari.

Il processo di implementazione della telemedicina nel Sistema sanitario nazionale è entrato nella fase di conto alla rovescia: entro il 2024 i cittadini italiani avranno accesso a servizi di visita virtuale, monitoraggio remoto dei parametri vitali e consultazioni interdisciplinari per le patologie di cui sono affetti.

La realizzazione di questa trasformazione, resa possibile dall'investimento di 1 miliardo di euro previsto dal Pnrr, è stata avviata con l'aggiudicazione ad Almaviva ed Engineering dell'appalto per lo sviluppo e la gestione della piattaforma nazionale di telemedicina, infrastruttura che supporterà le Regioni nella fornitura dei servizi. Ecco cosa c'è da sapere:

  • Visite mediche e controlli nella sanità pubblica, le nuove modalità
  • Cosa cambia nella sanità pubblica dal prossimo anno

Visite mediche, esami e controlli nella sanità pubblica, le nuove modalità

Oggi l'Agenzia dei servizi sanitari regionali, che agisce anche come Agenzia per la sanità digitale, sta identificando le necessità dei pazienti e dei medici coinvolti per definire i requisiti per i bandi che assegneranno 750 milioni di euro alle Regioni per i loro programmi di telemedicina. L'obiettivo è di essere pronti all'inizio del 2024 quando partiranno i primi servizi di telemedicina del Servizio sanitario nazionale, prescritti dai medici e gratuiti o a pagamento. Il Pnrr prevede di curare almeno 200.000 italiani online entro il 2025.

Engineering, come azienda mandataria, insieme ad Almaviva, che hanno una vasta esperienza digitale, hanno ottenuto l'incarico di gestire la piattaforma nazionale di telemedicina per 10 anni, con un canone di 235 milioni di euro, parte del miliardo stanziato dal Pnrr. Il loro piano prevede una fase di progettazione e realizzazione della piattaforma, che sarà disponibile online entro la fine del 2023, per garantire il coordinamento dei servizi regionali a partire dal 2024.

Il compito principale della piattaforma sarà quello di assicurare che i servizi siano erogati in modo uniforme in tutta Italia, rispettando gli standard nazionali attraverso una serie di strumenti come codici, nomenclatori, linee guida, migliori pratiche e percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali. I servizi includono televisite, telemonitoraggi, telecontrolli e teleconsulti, che sono definiti nei provvedimenti firmati dal Ministero della Salute.

Cosa cambia nella sanità pubblica dal prossimo anno

Dopo la messa in funzione della piattaforma nazionale di telemedicina prevista per fine 2023, le Regioni, con Lombardia e Puglia in testa, parteciperanno a un bando a partire da aprile per assegnare i restanti 750 milioni di euro del Pnrr. L'Agenas definirà i fabbisogni sulla base dei piani operativi delle Regioni per identificare la platea di pazienti cronici e gli operatori sanitari necessari per le prestazioni di telemonitoraggio e telecontrollo.

La piattaforma garantirà l'omogeneità delle prestazioni tra le Regioni attraverso requisiti procedurali e informatici. In questo modo sarà consentita l'interoperabilità dei dati tra la piattaforma e i servizi regionali, favorendo lo scambio di informazioni e l'esperienza tra di loro. La piattaforma dovrà anche garantire la sicurezza dei dati sanitari e il loro flusso verrà incluso nell'ecosistema nazionale dei dati sanitari, comunicando anche con il nuovo fascicolo sanitario elettronico per migliorare la pianificazione delle cure e la medicina predittiva.

Come spiegato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, grazie alla piattaforma i professionisti sanitari potranno disporre di nuovi strumenti validati per operare efficacemente in ogni processo individuale e multi-disciplinare e allo stesso tempo verrà anche migliorata l'accessibilità dei pazienti alle cure e alle prestazioni. Saranno quindi in grado, grazie alla telemedicina, di dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio.