Olio extravergine oliva gravi pericoli alterazioni secondo gli stessi produttori

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Olio extravergine oliva gravi pericoli a

Basta poco a fare i conti e verificare come sia possibile questa situazione che danneggia i consumatori e la credibilità di questa eccellenza italiana.

Olio manipolato e alterato secondo gli stessi produttori che spiegano come non può essere che un olio di oliva extravergine possa costare solo 4 euro, se non che ci sia una manipolazione. Pericoli per gli stessi consumatori e per il mercato italiano.
 

Come ogni anno di questi tempi, scatta l'allarme per la qualità dell'olio d'oliva che finisce sulle nostre tavole e che utilizziamo per condire i nostri piatti. Ci sono tante qualità di questa eccellenza italiana, è vero, ma in ogni caso se viene proposto al di sotto di una certa soglia significa che c'è qualcosa che non va ovvero che può essere stato manipolato. Il livello di prezzi da prendere a riferimento 4 euro al litro: proprio questo è il costo minimo a cui comprarlo nei negozi, al supermercato o direttamente da un produttore. Stando a quanto spiegato dagli esperti, è praticamente impossibile che un olio extravergine di oliva sia venduto a meno di 4 euro. Non sarebbe una decisione economicamente conveniente e di conseguenza è stato chimicamente manipolato e quindi, come si dice in questi casi, deodorati. Occorre dunque prestare attenzione, fiutare il pericolo e non lasciarsi incastrare dai truffatori.

Mai comprare l'olio extravergine di oliva a meno di 4 euro a litro

Basta poco a fare i conti e verificare come sia possibile questa situazione che danneggia i consumatori e la credibilità del prodotto. Se il costo della bottiglia è di circa 1 euro e il prodotto contenuto vale poco più di 2 euro non può voler dire altro che l'olio è deodorato. E se la caccia alle frodi diventa difficile da eseguire fino in fondo, la proposta dell'organizzazione Italia Olivicola, che ha fatto anche il punto sulle ultime stime di raccolta, è di eliminare la dicitura extravergine per gli oli sottocosto. In questo modo potrebbero essere venduti come vergini, senza così causare confusione tra i consumatori e preservando la dignità del vero olio extravergine di oliva. Va da sé che questa accortezza non esclude l'avvio di un'azione capillare di monitoraggio in tutta Italia attraverso l'Ispettorato centrale dei prodotti.

Chiesta un'azione coraggiosa al governo

Come spiegato da Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola, la nuova organizzazione che unisce il 50% dei produttori italiani, nata dalla fusione di Cno e Unasco e presentata in una manifestazione con diversi rappresentanti del governo e del mondo agricolo, se l'Italia ha intenzione di rilanciare la produzione dell'extravergine d'oliva nazionale occorre bonificare gli scaffali dall'invasione del prodotto venduto a basso costo. Da qui l'invocazione al governo (esattamente al ministro alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, e alla sottosegretaria Alessandra Pesce) di compiere un'azione coraggiosa. E la chiede non solo davanti a una numerosa platea di migliaia di olivicoltori venuti da tutta Italia. Ma soprattutto prendendo le mosse da una denuncia: la presenza sul mercato di olio extravergine di oliva venduto a meno di 4 euro a litro e dunque verosimilmente manipolato in laboratorio.

Cosa fare allora per arginare questo fenomeno che coinvolge altri beni alimentari al di là dell'olio? Anche perché quello in corso non è di certo l'anno più brillante per questo e altri prodotti alimentari. Il meteo ha flagellato le regioni del Sud e la Xylella ha provocato molti problemi in Puglia.

E sequestri

L’ultimo caso, in ordine cronologico, di contraffazioni alimentari riguarda l’olio extravergine di oliva. Anche in questo caso il canovaccio è lo stesso. Qualcuno prova a frodare su uno dei prodotti alimentari più importanti della filiera italiana. Un protagonista assoluto anche della dieta mediterranea. Ebbene questa volta sono stati sequestrati ben 2 tonnellate di olio extra a un’azienda di Sarno della quale però non si conosce né il nome, né i lotti incriminati a tutto svantaggio dei consumatori che sono costretti a brancolare nel buio con il rischio di finire vittima di una psicosi. Vediamo dunque nel dettaglio in cosa consiste questa vicenda che riporta all’attenzione un tema molto delicato e che, quando si tratta di sequestri così importanti, presenta tanti, forse troppi, misteri.

Sarà forse una coincidenza, ma quando si tratta di sequestri di una certa importanza, le informazioni che i consumatori, vittime innocenti delle contraffazioni alimentari. Forse si possono spiegare utilizzando questa chiave interpretativa per spiegare il perché dei tanti misteri sorti intorno al maxi sequestro di 2 tonnellate di olio extravergine di oliva messo in campo dalla Guardia di Finanza in un’azienda di Sarno. L’accusa è quella di frode in commercio e anche in questo caso non sono state diffuse le informazioni minime per consentire ai consumatori più avveduti di conoscere il nome dell’azienda e i lotti da evitare.

Le fiamme gialle della compagnia di Scafati, per ordine del capitano Nunzio Napolitano hanno piazzato il colpo dopo aver trovato una partita di prodotto che in base alla documentazione esibita, doveva essere extravergine italiano. È bastato un esame di laboratorio effettuato dall’ufficio delle Dogane di Bari, per dimostrare che si trattava di un prodotto adulterato. Altro che qualità. Altro che extravergine italiano. Si trattava di semplice olio di semi e circa duecento litri di questo falso olio extravergine erano già stati imbottigliati e aspettavano solo di riempire gli scaffali della grande e piccola distribuzione. Tre responsabili dell’azienda di imbottigliamento di Sarno sono state denunciate, ma il problema della trasparenza verso i consumatori rimane.

Soprattutto nel mercato dell’olio dove il problema della contraffazione rappresenta davvero un’emergenza tanto è diffuso e tanto è difficile smascherare le truffe. Il consiglio che i consumatori devono sempre tenere in considerazione per difendersi in un mercato che somiglia ogni giorno di più a una vera e propria truffa è quello di evitare i prodotti che costano troppo poco. Poi anche controllare l’origine è un’operazione utile a tale proposito.