Lo studio ha preso in esame 15 marche molto utilizzate dai bambini e la metà di loro è risultata essere composta da sostanze tossiche. Un dato certamente allarmante.
Pubblichiamo la seguente rettifica all'articolo: Il Gruppo FILA, a seguito delle notizie erronee e volutamente diffamatorie scritte dalla rivista tedesca OKO Test Magazine e da noi riprese, afferma che tutti i suoi pastelli (a marchio Giotto be-bè e Lyra) sono sicuri e certificati secondo le norme CE EN71 da Istituti ufficiali e che rispondono a tutte le più stringenti normative europee in vigore.
FILA segnala che OKO Test Magazine è una rivista - non è un ente riconosciuto - e i test da loro pubblicati non sono quelli previsti dal legislatore europeo, a tutela della sicurezza dei prodotti classificati giocattoli per l'utilizzo da parte dei bamini.
L'allarme è ufficialmente suonato perché uno studio tedesco non solo denuncia la presenza sugli scaffali delle cartolerie e dei negozi di pastelli a colori cancerogeni. Ma li elenca uno per uno con tanto di indicazione delle marche a rischio. Inevitabile allora che per i bambini (ma soprattutto per le mamme e i papà) sia scattata l'allerta e l'immediata verifica dei pastelli presenti in casa. Occorre ricordare come non si tratti di una novità assoluta perché già in passato l'indice era stato indirizzato contro i colori pericolosi per i bimbi. La differenza è che adesso ci pensa la rivista specializzata rivolta ai consumatori tedeschi a garantire la massima visibilità alle accuse, rendendo pubblici quei colori che dovrebbero essere tenuti alla larga dei bambini per evitare spiacevoli conseguenze. Perché, come è noto, i bambini tendono con molta facilità a mordicchiare le matite e sporcarsi le mani con i colori.
Lo studio ha preso in esame 15 marche molto utilizzate dai bambini e la metà di loro è risultata essere composta da sostanze tossiche. Un dato certamente allarmante perché tra i componenti più pericolosi fino al punto da essere cancerogeni, sarebbero stati riscontrati gli idrocarburi policiclici aromatici e le ammine aromatiche. Occorre allora stilare una graduatoria di quei pastelli a colori che, se ingeriti dai più piccoli, potrebbero avere conseguenze molto gravi per la salute. Sono state bocciate le marche Faber-Castell, Lamy, Pelikan, Ses, Stabilo e Tedi. Nessuna anomalia è stata riscontrata sui pastelli Bic, Binney & Smith, Eagle Kreativ, Real e Staedtler. Poi ci sono quelli che si sono piazzati a metà strada ovvero quelli che nella ricerca sono definiti marchi soddisfacenti perché le quantità sono present, ma minime ovvero accettate dall'Unione europea e la sua tabella. Si tratta di Eberhard Faber, Herlitz
Indipendentemente da questo caso, non si tratta del primo prodotto di largo consumo che finisce al centro dei riflettori per possibili conseguenze spiacevoli sulla salute. E nella maggior parte dei casi si tratta di beni alimentari e dunque più facilmente soggetti a questi rischi. A ogni modo, sulla vicenda sono ovviamente significative le parole del direttore del Centro di Ricerca di Tossicologia della Technischen Universität di Dortmund, secondo cui le quantità di queste sostanze rilasciate dai pastelli possono essere relativamente piccole, ma è difficile o addirittura impossibile - ci tiene a far sapere - che le sostanze abbiano una soglia al di sotto della quale il rischio non esiste più. Anche perché le sostanze contestate derivano dai coloranti azoici, poco costosi per le aziende e facili da lavorare nelle fabbriche. Di conseguenza sono molto utilizzati dall’industria in ogni settore, dal tessile all'alimentare.
Öko-Test ricorda che gli standard di legge per i giocattoli o altro materiale per i bambini prevedono test e limiti, ma - a detta del magazine tedesco indirizzato ai consumatori - non sono così rigorosi come dovrebbero essere. Non a caso i test che hanno eseguito con parametri più severi hanno fatto saltare l'idoneità per metà dei pastelli colorati.