Dal test, condotto anonimamente su un campione di persone residenti sia in campagna che in città, è emerso che il 60,1% dei capelli era contaminato da uno o più pesticidi. E l'Italia non fa eccezione
Una grande quantità di pesticidi è presente nel corpo umano e questa quantità è sempre più in crescita, preoccupando non poco per la salute. E in Italia c'è un triste primato.
Dire che forse si è perso un pochino il controllo dell’utilizzo dei pesticidi rischia di essere un eufemismo se si considera la gravità della situazione. Il grido di allarme lo ha lanciato il Gruppo Verdi/ALE al Parlamento Europeo che ha divulgato uno studio condotta presso l’istituto Ires di Strasburgo, ha preso in esame i capelli di 148 cittadini in 6 differenti Stati: Italia, Germania, Francia, Belgio, Regno Unito e Danimarca.
Dal test, condotto anonimamente su un campione di persone residenti sia in campagna che in città, è emerso che il 60,1% dei capelli era contaminato da uno o più pesticidi tra cui il famigerato fipronil. L’Europa intera, Italia compresa, è interessata da questo fenomeno pericolosissimo al di la del luogo di residenza. Fa riflettere il dato che quelli che presentano un rischio di contaminazione più grande sono i ragazzi di età compresa tra i dieci e i venti, con un tasso di contaminazione del 73,7%.
L’allarme per la presenza di pesticidi nel corpo delle persone riguarda quindi l’Europa e l’Italia che ha sottoposto ai test 24 persone. E la situazione italiana è forse anche peggiore visto che i risultati hanno evidenziato la persistenza di pesticidi nei corpi di due terzi dei volontari. Compreso il tanto temuto Fipronil, finito sotto accusa lo scorso anno a causa delle uova contaminate.
Secondo lo studio in questione questa sostanza era presente nel 45,8% dei campioni testati in Italia, contro una media europea inferiore al 30% (29,7%). Si tratta di un insetticida neurotossico che agisce da interferente endocrino, che potrebbe essere causa probabile dell’insorgenza di neoplasie e tossico per la riproduzione e lo sviluppo. Tra i pesticidi più diffusi e trovati nei capelli il test ha scoperto anche Permetrina (25%), Propiconazolo (20,8%) e Clorpirifos Etile al 16,7%, un pericoloso insetticida. Sostanze pericolosissime per la salute dell’uomo. Da queste considerazioni scaturisce la determinazione dei Verdi di dare battaglia nel Parlamento Europeo per debellare l’uso dei pesticidi in agricoltura.
E in questo contesto già di per sé non certo rassicurante è arrivata anche la notizia, ancora più grave per certi versi, che Lidl è stata costretta a ritirare dai propri scaffali due prodotti alimentari sospettati di essere alterati. Il semaforo rosso al consumo è scattato per lo snack Lo spuntino del Mandriano - Le bruschette al gusto speck e pepe da 150 grammi. I lotti incriminati sono L167, L168 e L169 prodotti dalla Gran Bon Srl di Caselle di Pressana, in Provincia di Verona. La catena di supermercati ha previsto il rimborso o la sostituzione all’atto della restituzione del prodotto appartenente ai lotti incriminati.
E non è la prima volta che Lidl è costretta a confrontarsi con questo tema. Di recente una situazione analoga a quella delle bruschette al gusto speck e pepe da 150 grammi in questione, ha riguardato i tarallini al grano saraceno di The Italian Gringo (lotti 25318, 25418, 25518 e 25618, prodotti dalla Pap srl, San Severo, in provincia di Foggia) per la presenza di senape non indicato nella lista degli ingredienti.