Nuove analisi aggiornate sull'andamento del coronavirus
Quelli più colpite dalla diffusione del Covid-19 saranno le ultime a esultare mentre quelle che sono state solo sfiorate potranno finalmente affermare che i contagi sono azzerati.
L'andamento dei contagi nelle regioni italiane invita a un cauto ottimismo. Cauto perché questo periodo di transizione e di convivenza forzata con il coronavirus sta durando più del dovuto.
Ma soprattutto perché il numero dei morti è così alto che non sussistono valide ragioni per esultare. Ma è di numeri che dobbiamo parlare e, almeno per una volta, vale la pena leggerli perché sono quelli di fine contagio.
Come ampiamente prevedibile, variano di regione in regione: quelli più colpite dalla diffusione del Covid-19 saranno le ultime a esultare mentre quelle che sono state solo sfiorate potranno finalmente affermare che i contagi sono azzerati.
Anche se poi, a dirla proprio tutta, si segnala sin da subito il caso Molise. Da alcuni giorni la piccola regione del sud Italia non sta facendo registrare né nuovi contagiati e né morti.
A ogni modo, le nuove analisi aggiornate sull'andamento del contagio del coronavirus nelle diverse regioni italiani porta le firme dell'Osservatorio nazionale della salute. I risultati sono di segno positivo, ma c'è un'importante variabile che è stata trascurata. Vediamo quindi
L'Osservatorio nazionale della salute stila allora un vero e proprio calendario di azzeramento dei contagi. Le prime regioni che usciranno fuori dal tunnel saranno Basilicata e Umbria il 21 aprile. A ruota sarà il turno del resto delle regioni del Sud Italia.
Dopodiché non saranno registrati nuovi casi nelle regioni del centro Italia, a iniziare dal Lazio, il cui primo giorni con zero casi è atteso per il 12 maggio.
E se Veneto e Piemonte dovranno attendere il 21 maggio, un caso a parte sono la Toscana e l'Emilia Romagna che azzereranno i contagi di coronavirus sono alla fine del mese di maggio.
E la Lombardia, la regione più colpita dal Covid-19? Solo il 28 giugno. Questo è il calendario stilato dagli esperti:
C'è però un dettaglio metodologico di cui tenere conto: i calcoli dell'Osservatorio nazionale della salute sono basati sul lockdown ovvero non considerano il progressivo allentamento che potrebbe provocare nuovi casi di contagio.
Le proiezioni effettuate - spiegano gli esperti - evidenziano che l'epidemia si sta riducendo con lentezza. Di conseguenza i dati suggeriscono che il passaggio alla fase 2 dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da regione a regione.
Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown potrebbe riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi effettuati.