Se una legge non è giusta
La disobbedienza civile ha alcuni punti in comune con l'obiezione di coscienza ovvero il rifiuto di eseguire un obbligo di legge per ragioni di carattere morale.
Si chiama disobbedienza civile ed è l'atto pubblico di disobbedire volontariamente alla legge o ai comandi di una figura autoritaria. Strettamente legati a questo concetto sono l'obiezione di coscienza, la resistenza legittima al pubblico ufficiale e il rifiuto di obbedire a un ordine che si ritiene ingiusto. Sono tanti i casi degli ultimi mesi che hanno riempito le pagine dei media. I partecipanti si aspettano di essere arrestati e sono spesso accusati di reati come trasgressione o il mancato rispetto di un ufficiale.
In genere si tratta di azioni nonviolente, anche se non sempre è stato così. Alcune azioni tipiche sono l'organizzazione di un sit-in, il blocco del traffico o semplicemente trovarsi in un luogo in cui è vietata la presenza. Ma la legge è uguale per tutti e comportarsi in questo modo significa andare incontro a un bel po' di problemi. La domanda è allora molto semplice: bisogna sempre obbedire a una legge? Anche se è ritenuta ingiusta? Quanto la disobbedienza è un dovere da perseguire? Se una legge non è giusta, si può non rispettare? Proviamo a fare chiarezza sulla questione.
La disobbedienza civile ha una lunga storia come forma di protesta e resistenza. Letteralmente significa infrangere pacificamente una legge. Si tratta si un metodo per forzare il cambiamento attirando l'attenzione su un problema e influenzando l'opinione pubblica. Gandhi in India e Martin Luther King negli Stati Uniti sono due dei personaggi famosi della storia che hanno usato questo strumento. È sempre importante consultare un avvocato quando si pianifica una disobbedienza civile perché può dare suggerimenti su quali sono i possibili rischi e quale tipo di accusa può essere intentata contro il disobbediente.
I praticanti della disobbedienza civile basano le proprie azioni sul diritto morale e impiegano la tecnica non violenta della resistenza passiva al fine di portare una maggiore attenzione all'ingiustizia. Nell'era moderna, la disobbedienza civile è stata utilizzata in eventi come dimostrazioni di strada, marce, occupazione di edifici, scioperi e forme di resistenza economica. Vale la pena ricordare che la disobbedienza civile è tradizionalmente associata ai manifestanti di sinistra nello spettro politico.
La disobbedienza civile ha alcuni punti in comune con l'obiezione di coscienza ovvero il rifiuto di eseguire un obbligo di legge per ragioni di carattere morale o etico. Il caso più tradizionale è stato il rifiuto di svolgere il servizio militare perché contrario all'impiego delle armi. A differenza della disobbedienza civile, ci sono alcuni casi in cui l'obiezione di coscienza è ammessa per legge.
Ad esempio per medici, ricercatori, personale sanitario, professionisti laureati, tecnici ed infermieri e studenti universitari, nei confronti delle attività sperimentali con animali e per il personale sanitario rispetto all'esecuzione di procedure e delle attività dirette a determinare l'interruzione della gravidanza.