Molti italiani sono costretti a muoversi nel contesto di difficoltà economiche che si riflettono nel taglio della spesa alimentare e cadono in facili tranelli.
Un Italiano su cinque è vittima di un alimento pericoloso e a a rischio per la salute, a cui si aggiungono le truffe a tavola. Una statistica che preoccupa e che continua ad essere in crescendo come dimostra anche i prodotti ritirati nell'ultimo periodo che non sono i soli due di Lidl, ma molto di più con una lista che arriva ad almeno nove prodotti ed è un trend in costante crescita.
C'è un doppio livello di sorpresa rispetto alle truffe dei prodotti alimentari in Italia. Innanzitutto la diffusione è così in aumento che un italiano su cinque è rimasta vittima di frodi alimentari. Una quota certamente elevata, anche e soprattutto pensando alla crescita del 58% delle notizie di reato nel settore agroalimentare. C'è poi un altro dato che invita alla riflessione ovvero all'indispensabilità di prevedere misure di contrasto da una parte e maggiore attenzione da parte dei consumatori dall'altra: i prodotti coinvolti non sono solo quelli più classici dell'olio, del vino e delle mozzarelle. Ma sono coinvolti praticamente tutti i settori di produzione, compresi ortofrutta, conserve e cereali. E anche la nicchia del biologico è presa di mira e in giro c'è un gran numero di prodotti contraffatti.
Quando si dice che più di un italiano su cinque è stato vittima di frodi alimentari solo quest'anno significa che ha acquistato e portato a caso (speriamo non consumato) alimenti alterati, avariati o fasulli con tutti rischi che derivano per la salute. E se c'è una categoria di cibi su cui occorre prestare la massima attenzione è quella dei cosiddetti low cost. Di fatto è impensabile che il livello di prezzi di alcuni alimenti, come la carne, possa scendere meno di una certa cifra. Certo, molti italiani sono costretti a muoversi nel contesto di difficoltà economiche che si riflettono nel taglio della spesa alimentare. Tuttavia non deve mancare la consapevolezza di mettere nel carrello ricette modificate, ingredienti di minore qualità o metodi di produzione discutibili.
Come spiegato da Coldiretti, i risultati dell'attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare. Secondo l'associazione dei coltivatori diretti, l'innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono più pericolose le frodi agroalimentari che andrebbero perseguite con un sistema sanzionatorio più rigido. Di più: l'auspicio del sodalizio è l'approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari. Una maggior tutela è stata prevista anche attraverso la previsione di più incisivi strumenti di indagine, l'estensione della sanzione a tutte le fasi fino al reato vero e proprio, ma che non evidentemente nono sono punite fino in fondo, e la possibilità di applicare le misure cautelari personali quando sussiste il rischio di una continuazione delle attività criminali.
Un altro ambito di intervento, tuona l'associazione dei coltivatori diretti, riguarda l'estensione della responsabilità amministrativa di enti, società e associazioni per i reati alimentari commessi dalle persone fisiche attraverso la disciplina di specifici modelli di organizzazione e gestione e la previsione di sanzioni pecuniarie ed accessorie, come l'interdizione dall'esercizio dell'attività, la sospensione o la revoca di licenze o autorizzazioni.