Parte oggi la stagione del riscaldamento: con l’accensione delle caldaie, però, scatta anche il rincaro delle bollette
Parte oggi la stagione del riscaldamento: con l’accensione delle caldaie, però, scatta anche il rincaro delle bollette. Le famiglie italiane, secondo quanto calcola la Federconsumatori, pagheranno 120-130 euro in più all’anno rispetto al 2006. Colpa del caro petrolio e di quello del gas. Oltre ai rincari in bolletta però ci sono altre spese che possono essere evitate, quelle di manutenzione.
La caldaia questa sconosciuta…capire il come e il quando ma soprattutto le possibilità di risparmio sulla manutenzione caldaia non è sempre così immediato nel paese dei comuni!
Se a Genova ogni famiglia paga in media 262,30 Euro ogni due anni per la manutenzione e controllo fumi a Catanzaro si spendono solo 120 Euro. Le famiglie del Nord e del Sud sostengono costi simili rispettivamente 204,70 € e 186,60 €, quelle del Centro, invece, hanno una spesa più contenuta pari a 156,4 €
Certo è che chiamare il tecnico a casa per una semplice revisione può costare davvero molto, ma vediamo insieme leggi e tariffe.
Le regole di manutenzione
Se le Associazioni Consumatori invitano con decaloghi e regole d’oro alla prudenza, è opportuno tenere sott’occhio la normativa che dispone, con il Decreto legislativo 192/2005, tempi e modalità per i controlli.
In particolare il testo di legge sostiene che “per gli impianti di potenza nominale del focolare maggiore o uguale a 35 kW” (quelli condominiali centralizzati, per esempio) i controlli vanno effettuati almeno ogni anno, sia che si tratti di impianti alimentati a combustibile liquido o solido, sia che si tratti di impianti alimentati a gas (allegato L, comma 1, par. a).
Gli impianti con potenza inferiore a 35 kW (quasi tutti quelli autonomi di appartamenti di dimensioni medie) devono essere verificati ogni due anni, qualora “il generatore di calore abbia un’anzianità di installazione superiore a otto anni e per gli impianti dotati di generatore di calore ad acqua calda a focolare aperto ( non a tiraggio forzato) installati all’interno di locali abitati”. Per gli altri impianti con potenza inferiore a 35kW, dunque le caldaie con tiraggio forzato e quelle a focolare aperto situate non in locali abitati, il decreto sancisce l’obbligo di controllo addirittura ogni quattro anni (allegato L, comma 1, par. b-c).
Dunque per i piccoli impianti non sembrerebbe necessario il controllo annuale, il costo del quale si aggira in media sui 60/70 euro per la normale manutenzione, 150 euro con il controllo della combustione che comunque, già prima di questa riforma, era obbligatorio ogni due anni.
Attenzione poi perché é prassi, da parte degli stessi manutentori, di avvisare telefonicamente gli utenti della scadenza del controllo annuale: quasi tutti fissano l’appuntamento, pensando ad un obbligo di legge. Alcuni sconti sono tuttavia possibili se si stipula un piccolo contratto di “fedeltà biennale” con il manutentore.
Riassumendo:
Controllo fumi (con annessa pulizia) ogni 4
anni: se la caldaia ha meno di 8 anni, ed è stagna oppure installata
esternamente all’appartamento.
Controllo fumi (con annessa pulizia) ogni due
anni: se la caldaia ha più di 8 anni ed è stagna oppure installata esternamente
all’appartamento.
Se la caldaia è installata da meno di 8 anni ma è non stagna e installata
all’interno dell’abitazione, i controlli di efficienza termica vanno effettuati
ogni due anni.
Per le caldaie con potenza uguale o inferiore a 35 KW, in genere le caldaie singole, la normativa prevede che venga effettuato: