Indennità di accompagnamento 2023
Arretrati indennità di accompagnamento 2023 a chi spettano, quando e decorrenza
L'importo dell'indennità di accompagnamento cambia di anno in anno e di conseguenza nel passaggio dal 2023 al 2023 è destinato a subire una modifica. Al di là della somma da corrispondere, la macchina dell'Inps non funziona sempre alla perfezione perché i fatti raccontano come spesso e volentieri i beneficiari di questo strumento finiscono per accumulare arretrati.
La conseguenza è l'avvio di una battaglia per ottenere quanto spetta di diritto a chi non è autosufficiente perché non deambulante o perché impossibilitato a compiere gli atti quotidiani della vita senza l'aiuto permanente di un accompagnatore.
Il disagio è evidentemente maggiore se si pensa che il beneficio viene erogato senza tenere conto né del reddito e né dell'età della persona che ha chiesto e ottenuto l'indennità di accompagnamento 2023. Approfondiamo quindi due aspetti di fondamentale importanza:
Via libera all'indennità di accompagnamento 2023 anche agli over 65, ma sempre legato alla persistente difficoltà persistenti allo svolgimento dei compiti e delle funzioni legati all'età. I tempi di decorrenza dell'assegno di accompagnamento sono ben definiti: dal mese successivo alla presentazione della domanda.
Al momento del primo pagamento, anche nel caso dell'indennità di accompagnamento temporanea, l'Istituto nazionale della previdenza sociale versa arretrati e interessi con un solo bonifico. I pagamenti successivi sono invece corrisposti su base mensile.
La sospensione del pagamento può materializzarsi per il venir meno dei requisiti richiesti. Pensiamo ad esempio alla non disponibile della carta di soggiorno richiesta agli stranieri in Italia. Se questo è il quadro generale, la questione degli arretrati indennità di accompagnamento è tutt'altro che secondario.
E a dimostrazione di come si tratti di un tasto delicato per troppi beneficiari, la stessa Inps è intervenuta con una circolare per fare chiarezza in merito ai casi più spinosi. In sintesi, gli arretrati possono essere sempre richiesti solo se non è trascorso il periodo di prescrizione.
Diventa quindi necessario verificare con attenzione la propria situazione e, documenti alla mano, avanzare la richiesta di pagamento degli arretrati all'Istituto nazionale di previdenza sociale, anche attraverso il patronato o un avvocato di fiducia.
Nessun arretrato dell'indennità di accompagnamento dopo la visita per chi percepisce indennità simili per causa di guerra, di lavoro o di servizio per la semplice ragione che non rientra tra i beneficiari.