A chi spetta anno sabbatico
La principale tutela che deriva dal ricorso a questo strumento è la conservazione del posto di lavoro, degli scatti di anzianità e del livello di contratto.
Non c'è espressione più efficace di anno sabbatico per definire quel periodo in cui un lavoratore stacca la spina dalle incombenze professionali per dedicare i mesi successivi agli interessi personali. O anche per esigenze personali di altro tipo.
Anno sabbatico è una espressione che viaggia di pari passo con quella di aspettativa sul lavoro. Non è naturalmente concesso a tutti e a tempo indefinito perché le regole sul lavoro sono rigide e precise. Ma già questo è il primo aspetto da sottolineare: la possibilità di concedersi un anno sabbatico è reale ed è possibile.
C'è una legge ben precisa che risale a 20 anni fa che ne definisce i contorni. La principale tutela che deriva dal ricorso a questo strumento è la conservazione del posto di lavoro. Al rientro dopo il periodo di pausa mantiene anche gli stessi scatti di anzianità e il medesimo livello di contratto.
Può insomma riprendere l'attività professionale laddove l'aveva lasciata. Vediamo insieme
La sola differenza di rilievo per chi decide di fruire di un anno sabbatico è la sospensione dello stipendio. Per tutto questo periodo non riceve la retribuzione e né i contributi previdenziali così come non maturano ferie e malattie.
Già, ma a chi spetta l'anno sabbatico? Innanzitutto è fondamentale che il rapporto di lavoro sia di tipo dipendente. All'interno di questa categoria spetta a tutti, lavoratori privati e pubblici, purché abbiano maturato almeno cinque anni di anzianità.
Punto di riferimento in Italia per conoscere tutti in Italia sull'organizzazione dell'anno sabbatico in Italia sono le disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città ovvero la legge 53 del 2000, più comunemente nota come legge Turco.
Qui si legge tra l'altro che l'obiettivo è conciliare tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione, con il coordinamento dei tempi di funzionamento delle città e la promozione dell'uso del tempo per fini di solidarietà sociale. Quindi con l'istituzione del congedo per la formazione continua e l'estensione dei congedi per la formazione.
E infine con l'istituzione dei congedi dei genitori e l'estensione del sostegno ai genitori .
A differenza di quanto la denominazione lasci immaginare, l'anno sabbatico non dura 12 mesi bensì non più di 11. Ed è possibile richiederlo una sola volta nell'arco della carriera all'interno della stessa azienda. Ma non basta andare dal datore di lavoro ed esprimere l'intenzione di sospendere l'attività lavorativa.
Occorre infatti presentare un progetto con la spiegazione dei motivi di questa scelta e i vantaggi che deriverebbero all'azienda. Di conseguenza il datore di lavoro può anche rifiutare la proposta, ma se l'accetta può assumere un sostituto a tempo determinato per tutto il periodo in cui il dipendente è in aspettativa.