Taglio del cuneo fiscale a sorpresa anticipato e aumenti degli stipendi per chi vale la novità fiscale e cosa potrebbe cambiare ancora con riforma fiscale 2023
La necessità di aumentare gli stipendi (come anche le pensioni) cresce sempre più per effetto di ciò che lavoratori e famiglie italiane stanno vivendo: l’andamento dell’economia è decisamente negativo, l’inflazione è alle stelle, i prezzi sono aumentati (e troppo) per tutto, da bollette di luce e gas a carburanti ma anche generi alimentari.
E’ necessario ridurre la pressione fiscale per permettere ai lavoratori italiani di avere più soldi in busta paga da poter effettivamente usare con il duplice vantaggio non solo di avere maggiore potere di acquisto ma anche di dare, di conseguenza, nuova spinta a consumi e quindi economica. E a tal scopo, a sorpresa arriva un primo taglio del cuneo fiscale a luglio subito per poi averne un ulteriore nel 2023 per aumentare gli stipendi. Vediamo allora cosa prevede la novità del governo.
Stando, infatti a quanto riportano le ultime notizie, il governo starebbe per approvare un nuovo decreto di luglio per raddoppiare da 0,8 a 1,6% lo sgravio fiscale per oltre milioni di lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro annui, con l’ipotesi di valutare se rendere tale sgravi fiscale strutturale per il 2023 con la prossima Legge di Bilancio.
Il raddoppio dello sgravio fiscale si tradurrebbe già per il mese di luglio, subito, in una forte riduzione del cuneo fiscale, con meno tasse da pagare per i lavoratori e quindi più soldi in busta paga. Gli aumenti stimati dal taglio del cuneo fiscale sono di 200 euro, a cui aggiungere i 200 euro di bonus una tantum che i lavoratori dipendenti stessi si preparano a ricevere in busta paga a luglio.
Precisiamo che il nuovo decreto di luglio del governo Draghi conterrà non solo il raddoppio dello sconto fiscale previsto dalla legge di bilancio 2022 ma anche nuove misure per ridurre il costo delle bollette di luce e gas, gas, nuovo taglio di 30 centesimi sulle accise dei carburanti, misure che sarebbero finanziate dall’aumento del gettito Iva, con la possibilità di ricorrere alla tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, portando l’imposizione fiscale dal 25 al 30% che permette di recuperare almeno due miliardi di euro.
Se il primo taglio del cuneo fiscale 2023 a luglio prospetta aumenti di 200 euro fino al prossimo dicembre, come misura temporanea, dal prossimo settembre, quando entreranno nel vivo le discussioni per le misure definitive da inserire nella nuova Legge di Bilancio, potrebbe prospettarsi l’ipotesi di rendere strutturale nel 2023 il taglio del cuneo fiscale così come ora definito strutturale o comunque definire una nuova misura in tal senso per ulteriori aumenti degli stipendi.