Aumento stipendi di 40-160 euro ora e come cambiano con la flat tax incrementale nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi di 40-160 euro ora e co

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Come cambiano gli stipendi ora e nel 2023 con misure in vigore e nuove ipotesi in ballo: cosa prevedono provvedimenti attuali e prossime novità

Come cambiano gli stipendi con la flat tax incrementale nel 2023? Fino a fine anno gli stipendi cambiano ancora, aumentando complessivamente fino a 160 euro e anche più per effetto di diversi provvedimenti già in vigore ma che cesseranno i loro effetti entro il 31 dicembre 2022, lasciando a partire dal prossimo gennaio 2023 l’incognita su cosa si farà per continuare a garantire aumenti degli stipendi per tutti.

  • Aumento stipendi 48-160 euro
  • Flat tax incrementale nel 2023 e novità stipendi

Aumento stipendi 48-160 euro

L’aumento degli stipendi per effetto della decontribuzione al 2% calcolata fino a dicembre, vale anche per i mesi arretrati da luglio a settembre, contribuendo ad aumentare ancora gli stipendi fino a fine anno.

Per fare un esempio concreto di aumento dello stipendio per decontribuzione e arretati, chi prende uno stipendio di 1.200 euro al mese avrà un aumento complessivo fino a dicembre di 72 euro a cui aggiungere ulteriori 72 euro per i tre mesi di arretrati di luglio, agosto e settembre, per un totale di 144 euro in più solo per decontribuzioni e arretrati, senza considerare che prendendo uno stipendio di 1.200 euro avrebbe diritto a novembre a ricevere anche il bonus una tantum di 150 euro, se si soddisfano i requisiti richiesti dalla legge.  

Chi prende uno stipendio di 1.400 euro avrà un aumento mensile totale fino a dicembre e compreso di arretrati di 168 euro di aumento in busta paga fino a fine anno. Per chi prende uno stipendio di 1.600 euro, l’aumento mensile fino a dicembre sarà di 32 euro per un totale, compresi gli arretrati di luglio, di 192 euro di aumenti fino a dicembre, mentre chi percepisce stipendi di 1.800 euro al mese avrà un aumento complessivo per la decontribuzione compresi gli arretrati di 216.

Chi prende uno stipendio di 2mila euro al mese avrà un aumento complessivo di 240 euro compresi di arretrati. Gli stipendi di novembre aumentano ancora per alcune categorie di lavoratori per effetto del nuovo bonus di 150 euro a novembre, che, ribadiamo, spetta solo alle categorie di persone individuate dalla legge con redditi annui (riferiti al 2021) entro i 20mila euro.

Chi prende, per esempio, uno stipendio di 1.100 euro al mese per 13 mensilità avrà un aumento di 132 euro per decontribuzione e arretrati a cui aggiungere 200 euro di bonus che avrà a novembre se rientrante nelle categorie di soggetti che ancora ne attendono il pagamento e 150 euro di nuovo bonus di novembre per un totale di 482 euro di aumento entro fine anno.

A decontribuzione, arretrati e bonus di 150 euro si potrebbero aggiungere ulteriori aumenti dovuti, come accennato, alla detassazione welfare, vale a dire cancellando le tasse applicate sui benefit ai lavoratori concessi (se concessi) dalle aziende e per cui è stato previsto un raddoppio della soglia esentasse, passata da 258 a 516 euro.

Flat tax incrementale nel 2023 e novità stipendi

Gli aumenti degli stipendi che oggi avvengono per effetto di decontribuzione al 2%, arretrati e detassazione welfare, nel 2023 dovrebbero avvenire per effetto dell’introduzione della flat tax incrementale o con nuovo piano di taglio del cuneo fiscale che contribuirebbe a ridurre ancora le tasse in busta paga per aumentare contestualmente gli importi netti in busta paga.

Gli stipendi che fino a dicembre aumentano per effetto di decontribuzione e detassazione welfare, dal prossimo gennaio cambieranno rispetto ad ora perché cambiano le misure per aumentare gli stipendi, dalla decontribuzione a nuovi provvedimenti.

Quello che dovrebbe scattare è la nuova flat tax incrementale che dovrebbe basarsi sull’aumento del reddito percepito rispetto alle annualità precedenti, con la possibilità di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese, mantenendo in un primo momento le aliquote Irpef attualmente in vigore e introdurre un’aliquota fissa del 15% su tutto il guadagno in più rispetto all’anno precedente.

Considerando il funzionamento della flat tax incrementale, per fare un esempio di calcolo di quanto potrebbe cambiare uno stipendio da gennaio 2023, prendendo il caso di un lavoratore che percepisce uno stipendio di 900 euro al mese per 13 mensilità per un totale annuo di 11.700 euro e che l’anno successivo guadagna 1.200 euro al mese per un totale annuo di 15.600 euro, la flat tax incrementale si applicherebbe solo sui 3.900 euro di differenza dei redditi percepiti tra un anno e un altro. 

Prendendo il caso, invece, di un lavoratore dipendente con stipendio di mille euro al mese con un reddito annuo di 13mila euro nel 2022 e 15mila euro nel 2023, se oggi i 2mila euro di aumento sarebbero tassati al 23%, aliquota applicata al primo scaglione di reddito Irpef, cioè 460 euro, con la flat tax incrementale al 15% si pagherebbero 300 euro, ottenendo così un aumento netto di 160 euro dello stipendio.

Se, invece, prendiamo il caso di un lavoratore che ha un reddito annuo di 35mila euro che salgono a 45mila euro per l’anno successivo, sui 10mila di differenza di reddito di applica il 15% di flat tax invece che l’aliquota del 35% valida per redditi entro fino a 50mila euro. 

La nuova flat tax incrementale per cambiare gli stipendi il prossimo anno dovrebbe interessare:
lavoratori dipendenti che hanno un aumento temporaneo degli orari straordinari di un anno rispetto all’altro e che avrebbero una detassazione al 15% delle ore lavorate in più e solo per un anno la detassazione riguarderebbe anche le promozioni con relativo aumento di stipendio;
lavoratori autonomi con reddito oltre i 65 mila euro che aumentano la clientela e dunque il reddito da un anno all’altro.