Aumento stipendi statali 2022-2023, come cambiano importi in base ruoli e posizioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi statali 2022-2023, come

Come aumentano gli stipendi degli statali nel 2022-2023 e variazioni in base a ruoli e posizioni occupate: ecco i calcoli degli aumenti

Non solo aumenti degli stipendi per effetto della decontribuzione al 2% fino alla fine dell’anno e del nuovo taglio del cuneo fiscale a partire da gennaio 2023, ma anche ulteriori aumenti degli stipendi sono previsti per i lavoratori dipendenti statali per effetto del rinnovo del Ccnl. Si tratta di aumenti di stipendi che cambiano per gli statali in base a ruoli e posizioni. Vediamo allora di seguito come cambiano e aumenta gli importi degli stipendi degli statali nel 2022-2023 in base a ruoli e posizioni?

  • Aumento stipendi statali 2022-2023 per rinnovo Ccnl in base a ruoli e posizioni
  • Aumenti statali comparto sanità e scuola cosa cambia nel 2022-2023


Aumento stipendi statali 2022-2023 per rinnovo Ccnl in base a ruoli e posizioni

Gli stipendi dei lavoratori statali aumentano nel 2022-2023 per effetto del rinnovo contrattuale finalmente concluso e, che ha previsto anche il riconoscimento dei dovuti arretrati per il rinnovo del contratto del 2019-2021, e dell'una tantum che sarà riconosciuta agli statali. Sono, in particolare, quattro i settori del pubblico impiego che avranno ulteriori aumenti di stipendi dovuti agli arretrati e sono:
  • statali con Ccnl Funzioni centrali, che comprende impiegati di ministeri e agenzie fiscali come le Entrate;
  • statali con Ccnl enti locali;
  • lavoratori del comparto sanità;
  • lavoratori della scuola.
I maggiori aumenti di stipendi spettano ai dirigenti delle Autorità indipendenti e ai magistrati che avranno aumenti medi in busta paga rispettivamente di 1.980 e 1.812 euro lordi, che corrispondono a 152,3 e 139,4 euro al mese. A seguire ci sono i dirigenti di vertice della presidenza del Consiglio, con 976,5 euro annui, circa 75 euro al mese.

Aumentano ancora gli stipendi per la magistratura amministrativa, per cui lo stipendio medio è 150.853 euro. Per i dipendenti dei ministeri, la busta paga annuale sale in media di circa 194 euro, mentre per gli altri dipendenti pubblici, che non ricoprono ruoli dirigenziali, gli aumenti degli stipendi si aggirano sui 30 euro al mese circa, per circa 400 euro all’anno. Valori decisamente più bassi di quelli riconosciuti ai più ‘grandi’ come posizioni lavorative.

Per le Authority, invece, gli aumenti per il personale non dirigente sono in media di 84 euro circa al mese.

Gli aumenti degli stipendi per gli statali dipendono anche dal nuovo pagamento una tantum stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 per i lavoratori statali contro il caro vita. L’emolumento accessorio una tantum sarà pari all’1,5% dello stipendio da calcolare solo ai fini del trattamento di quiescenza, per cui non sarà calcolato ai fini dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, del TFR, Trattamento di fine rapporto.

Aumenti statali comparto sanità e scuola cosa cambia nel 2022-2023

Aumenti previsti anche per gli statali del comparto sanità e scuola. Per quanto riguarda il settore sanità, il rinnovo del contratto ha previsto un aumento medio a regime degli stipendi pari a 91 euro medi per tredici mensilità, insieme ad una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa corrispondente a 12 euro al mese sempre per tredici mensilità e un ulteriore aumento di 13 euro al mese per 13 mensilità per il nuovo sistema di classificazione professionale. Considerando anche le nuove indennità, il rinnovo del Ccnl sanità prevede aumenti medi di circa 175 euro al mese. 

Per quanto riguarda gli arretrati, gli importi calcolati fino al mese di ottobre 2022 ammontano da 2.268,41 euro a 3.135,49 euro per tutto il personale e variabili in base alla posizione economica di appartenenza.

Passando al personale infermieristico, gli arretrati per l’indennità infermieristica oscillano dai 3.775,45 a 4.736,87 euro, mentre per il personale sanitario non infermieristico (indennità tutela malato) variano da un importo di 3.175,75 a 4.039,69 euro.

Per il settore scuola, gli aumenti riguardano il Ccnl 2019-2021 per la valorizzazione professionale docenti (300 milioni di euro), a cui aggiungere le modifiche per i profili professionali del personale Ata.

Le decorrenze per il calcolo degli aumenti degli stipendi a regime sono da gennaio 2021 per gli incrementi stipendiali tabellari e dal gennaio 2022 per gli incrementi relativi alle indennità accessorie (RPD per il personale docente, al CIA per il personale ATA e all’Indennità di direzione del DSGA).

Gli aumenti interessano, infatti, le diverse componenti dello stipendio, sia quello tabellare che quello accessorio, ed è previsto anche il pagamento dei dovuti arretrati, da gennaio 2019 e fino a dicembre 2022, relativi agli aumenti stipendiali maturati nel periodo di riferimento. Gli arretrati vengono riconosciuti nel mese di dicembre 2022 automaticamente in busta paga da NoiPa a tutti i lavoratori della scuola, di ruolo e precari, in servizio nel periodo di interesse.