Aumento stipendi tra gli 800-3mila euro previsto con bonus speciali accanto taglio Irpef in riforma fisco

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi tra gli 800-3mila euro

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Quali sono i due nuovi bonus forse al via per lavoratori dipendenti che contribuiranno ad aumentare ancora gli stipendi: ultime notizie e chiarimenti

Quali sono i nuovi bonus speciali che garantiranno aumenti degli stipendi tra gli 800-3mila euro accanto taglio Irpef in riforma fisco? La riforma del fisco che sarà presentata molto probabilmente la prossima settimana contribuirà, come annunciato da tempo, a modificare stipendi e pensioni per effetto di una serie di misure che incideranno sulle tasse da pagare e quindi sui redditi netti percepiti. Vediamo quali sono le novità previste. 

  • Quali sono i nuovi bonus speciali per aumentare stipendi tra gli 800-3mila euro
  • Aumento stipendi tra 800-3mila euro con taglio Irpef e novità riforma Fisco 2023

Quali sono i nuovi bonus speciali per aumentare stipendi tra gli 800-3mila euro

Stando a quanto riportano le ultime notizie, potrebbero essere istituiti due nuovi bonus che potrebbero garantire ulteriori aumenti per chi prendere stipendi tra 800-3mila euro insieme a quelli già annunciati per effetto delle nuove misure della riforma del fisco 2023 in arrivo.

Stando a quanto riportano le ultime notizie, potrebbero essere istituiti due nuovi bonus che potrebbero garantire ulteriori aumenti per chi prendere stipendi tra 800-3mila euro insieme a quelli già annunciati per effetto delle nuove misure della riforma del fisco 2023 in arrivo.

Il primo bonus che potrebbe essere introdotti per garantire aumenti di stipendi, ma anche motivare i lavoratori spingendo verso una maggiore produttività e quindi competitività aziendale, sarebbero il nuovo bonus produttività proposto da Confindustria, cui ha aperto il governo, e che dovrebbe porsi come incentivo volto anche a rimettere in moto l’economia perché verrebbe riconosciuto ai lavoratori solo al sussistere di determinate condizioni, è il bonus produttività.

Si tratta di una misura che dovrebbe meno tasse su premi di produzione, straordinari e indennità per aziende e datori di lavoro virtuosi che assumono e incrementano la produttività, con contestuali aumenti di stipendi dei lavoratori.

Il secondo nuovo bonus sarebbe il bonus per la formazione. Si tratta di una misura proposta in realtà per i lavoratori dipendenti statali ma che si allargherebbe a comprendere anche i lavoratori dipendenti privati di imprese e aziende. La misura nasce da una proposta del ministro della P.A., Paolo Zangrillo, che vuole introdurre un premio legato ai corsi di formazione per gli statali, che servirà ad aumentare la valutazione individuale dei lavoratori, con riconoscimento di premi.

Lo stesso sistema, però, dovrebbe essere ampliato dal governo anche ai lavoratori privati. Resta, però, ancora da capire di quale importo sarà il bonus formazione e quanto effettivamente contribuirà ad aumentare gli stipendi mensili dei lavoratori. 

Aumento stipendi tra 800-3mila euro con taglio Irpef e novità riforma Fisco 2023

I due nuovi bonus annunciati potrebbero garantire aumenti degli stipendi tra 800-3mila ulteriori rispetto alle misure già annunciate con la riforma del Fisco che dovrebbero garantire stipendi più alti e soprattutto a determinate categorie di lavoratori. Il primo motivo per cui gli stipendi potrebbero nuovamente aumentare con la nuova riforma del Fisco è l’ulteriore revisione delle aliquote Irpef su cui il governo Meloni sta lavorando.

Lo scorso anno il governo Draghi ha già modificato le aliquote Irpef, portandole da cinque a quattro, ora il governo Meloni vorrebbe ancora rivedere le aliquote Irpef e portarle a tre, che potrebbero essere le seguenti:

  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.

Con queste tre nuove aliquote Irpef, avrebbero maggiori aumenti coloro che percepiscono redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi prende stipendi e pensioni fino a circa 3.700 euro al mese.

In tali casi ci sarà una netta riduzione delle tasse da pagare, considerando che l’aliquota Irpef scenderebbe dal 35% al 27%, riducendosi di ben 8 punti percentuali, mentre per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, non cambierebbe nulla con la riforma del fisco del marzo.

In tali casi, infatti, le rispettive aliquote Irpef rimarrebbero al 23% per la prima fascia e al 43% per l’ultima. Tuttavia, si starebbe discutendo anche di altre ipotesi di revisione delle aliquote Irpef. Una delle ipotesi al vaglio sarebbe essere quella di unione delle prime due aliquote del 23% e del 25% in una sola aliquota al 20% per redditi fino a 28.000 euro.

In tal caso, gli aumenti maggiori sarebbero per coloro che hanno redditi più bassi. L’altra ipotesi di revisione delle aliquote Irpef al vaglio del governo è quella che prevederebbe le seguenti aliquote: 

  • aliquota unica del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.

A parte la nuova revisione delle aliquote Irpef già annunciata, la nuova riforma del Fisco dovrebbe prevedere un’ulteriore importante novità che potrebbe garantire aumenti degli stipendi, vale a dire un aumento del taglio del cuneo fiscale. 

Stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, si parla di nuovo taglio del cuneo fiscale che potrebbe arrivare al 5% per tutti coloro che percepiscono redditi fino a 35mila euro annui, aumentando, dunque, rispetto all’attuale taglio del cuneo fiscale del 3% per redditi fino a 25mila euro e del 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro annui.

Aumentando il taglio del cuneo fiscale al 5%, si ricalcolerebbero aumenti per gli stipendi ma solo per chi ha redditi sempre entro i 35mila euro. Per chi percepisce redditi superiori, vale a dire stipendi dai 2.700 euro circa al mese in su, non ci sarà alcun nuovo aumento per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale aumentato ma eventuali modifiche agli stipendi potrebbero derivare solo dalle nuove aliquote Irpef di tassazione sui redditi.