Come aumentano le buste paga fino a fine anno e cosa potrebbe ancora cambiare con nuovo reddito universale
Aumentano le buste paga tra 50 e 160 euro circa e nel frattempo si parla di nuove misure che a livello europeo potrebbero sostenere tutti i lavoratori cercando di aiutare cittadini e famiglie in crisi. L’ultima misura annunciata è il reddito universale di 1.600-1.700 euro che sta diventando realità in Ue. Vediamo allora come aumentano buste paga ora e cosa potrebbe ancora cambiare con nuovo reddito universale di 1.600-1.700 euro.
Gli stipendi dai 2.700 euro in poi non subiranno alcun aumento per effetto della decontribuzione. Per la decontribuzione al 2% da ottobre fino a dicembre e arretrati da luglio a settembre, prendendo, per esempio, uno stipendio di 1.200 euro al mese, si avrà un aumento di 24 euro per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, per un aumento complessivo di 72 euro fino a dicembre per la decontribuzione, aggiungerà ulteriori 72 euro per i tre mesi di arretrati di luglio, agosto e settembre.
Chi prende uno stipendio di 1.400 euro avrà un aumento mensile di 28 euro per un totale fino a dicembre e compreso di arretrati di 168 euro di aumento in busta paga fino a fine anno. Aumentano ancora gli importi per chi prende stipendi di 1.600 euro, per cui sono previsti aumenti mensili fino a dicembre di 32 euro per un totale, compresi gli arretrati di luglio, di 192 euro di aumenti fino a dicembre e sia arriva fino a 54 euro circa al mese di aumento per chi prende stipendi di 2.692.
Oltre gli aumenti in busta paga che saranno garantiti ai lavoratori italiani fino a fine anno, sta diventando realtà in Ue il reddito universale di 1.600-1.700 euro, misura che la Ue si prepara a sperimentare in Galles.
Il reddito universale Ue nasce su iniziativa popolare e pensato per tutti indipendentemente dal reddito, da ceto sociale e requisiti minimi.
Si tratta, in realtà, di una proposta di raccomandazione avanzata dalla Commissione Ue per prevenire l'esclusione sociale nei Paesi europei ed evitare la povertà, con l’obiettivo di dare a chi non dispone di risorse sufficienti un reddito minimo tale da assicurare una vita dignitosa e l’accesso a beni e servizi adeguati.
Il reddito universale è diverso dal salario minimo: se, infatti, il salario minimo rappresenta la retribuzione più bassa che i datori di lavoro devono pagare ai propri dipendenti e sotto la quale non si può andare, mentre il reddito universale si riferisce a importi di denaro destinati alle persone indipendentemente dalla loro situazione finanziaria e calcolati in base al reddito mensile medio di ogni singolo Stato membro e soprattutto del costo della vita.
Per l’introduzione del reddito universale sui 1.600-1.700 euro in Ue, tra le raccomandazioni della Commissione agli Stati membri anche la definizione di usare una metodologia tale da stabilire il reddito ad un livello adeguato entro il 2030 e le cui spese siano sostenibili per le finanze pubbliche.
Secondo quanto definito, il reddito universale dovrebbe essere calcolato su quattro parametri che sono: