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Aumenti fino a 500 euro quasi per gli stipendi di metalmeccanici a giugno-luglio: perché aumentano retribuzioni e nuove offerte di lavoro
In arrivo buste paga più sostanziose per i mesi di giugno e luglio per i lavoratori dipendenti assunti con Ccnl Metalmeccanici per effetto di una serie di novità al via all’indomani del rinnovo contrattuale.
Ma non solo: oltre agli aumenti previsti dalla singola contrattazione, c’è anche da considerare il bonus da 200 euro una tantum a luglio erogato in busta paga dei lavoratori dipendenti. Vediamo come aumenta lo stipendio a giugno-luglio dei metalmeccanici.
Tra aumenti retributivi minimi già decisi, aumenti degli importi di indennità di trasferta e reperibilità (su base giornaliera e mensile) ed elemento perequativo, aumentano gli stipendi dei metalmeccanici per giugno-luglio fino a quasi 500 euro.
In particolare, il Ccnl metalmeccanici prevede per i lavoratori occupati al primo gennaio 2022 il riconoscimento di un importo a titolo di elemento perequativo di 485 euro, da calcolare in base alla durata del rapporto di lavoro nell'anno precedente.
Si tratta di un importo che, secondo quanto annunciato, sarà erogato ai dipendenti delle aziende senza contrattazione collettiva di secondo livello che, nel corso dell’anno precedente, non hanno ricevuto importi retributivi aggiuntivi, come premi o superminimi, ecc, rispetto alla retribuzione prevista da Ccnl.
Gli aumenti saranno inseriti nella busta paga di giugno-luglio, per cui lo stipendio sarà decisamente più sostanzioso per questi lavoratori, considerando anche, per chi ne ha diritto rispettando i requisiti stabiliti, l’erogazione del bonus di 200 euro una tantum approvato dal governo.
Mentre si preparano ad aumentare in maniera sostanziosa gli stipendi di questo mese dei metalmeccanici, crescono anche le offerte di lavoro per questa categoria di lavoratori. Solo in Lombardia, stando a quanto riportano le ultime notizie, si cercano circa 250 metalmeccanici da impiegare in diverse aziende e in diversi ruoli e mansioni. La ricerca riguarda, in particolare, le province di Monza e Brianza e Milano.