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Badanti, colf e baby sitter possano lavorare anche dopo il nuovo decreto per la chiusura di quasi tutte le attività
Il nuovo decreto del governo Conte per fronteggiare l’emergenza coronavirus ha stabilito la chiusura totale, insieme ai pubblici esercizi già chiuso, di tutte le imprese, fabbriche e attività di produzione non essenziali. Tra le categorie di lavoratori escluse da questa ordinanza quella di badanti colf e baby sitter che possono continuare a lavorare con la possibilità di spostarsi anche da un Comune all’altro, spostamento diventato vietato per tutti a meno che non sussistano motivi validi come motivi di salute o appunto motivi di lavoro.
Le ultime notizie confermano come badanti, colf e baby sitter possano lavorare anche dopo il nuovo decreto che impone la chiusura di quasi tutte le attività per evitare una ulteriore diffusione del contagio da coronavirus e, come stabilito dallo stesso decreto, proprio per motivi di lavoro, colf e badanti sono tra le poche persone ad avere la possibilità di spostarsi da un Comune all’altro per andare a trovare o ad assistere persone non autosufficienti.
Stesso discorso vale per le baby sitter che in questo periodo di emergenza coronavirus che ha portato alla chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado (al momento fino al prossimo 3 aprile ma suscettibile di quasi certa proroga) sono figure necessarie per tutte quelle famiglie che rientrano tra le categorie di persone che devono continuare a lavorare e che non sanno dove e con chi lasciare i propri figli ‘liberi’ dall’impegno scolastico.
Nei casi, però, di badanti, colf e baby sitter, per eventuali spostamenti da un Comune ad un altro si consiglia di portare con sé oltre all'autocertificazione anche una copia del contratto di lavoro.
Colf, badanti a baby sitter rientrano, dunque, tra le categorie di persone che nonostante la chiusura delle attività non essenziali possono continuare a lavorare. Stando, infatti, a quanto previsto dal nuovo decreto, in vigore da oggi 23 marzo e fino al prossimo 3 aprile (al momento perché potrebbe essere una scadenza destinata anche ad essere prorogata), tutte le attività produttive industriali e commerciali non essenziali sono sospese, ad eccezione di quelle considerate essenziali.
Rientrano in questa categoria di attività, tra le altre, le seguenti: