L'analisi delle retribuzioni a 5 anni dal conseguimento della laurea rivela una tendenza all'assottigliamento della differenza salariale tra laureati di primo e secondo livello.
L'eterno dilemma tra la scelta di un percorso di studi in economia o lettere e la decisione di trasferirsi fuori regione per frequentare un'università rinomata è una sfida per gli studenti, soprattutto in un momento in cui devono compiere una delle decisioni più cruciali della loro vita: l'iscrizione all'università. Attraverso un'analisi dei dati, cerchiamo di rispondere a queste importanti domande.
I dati raccolti da Almalaurea permettono di comprendere quali facoltà sono attualmente più richieste e come la pandemia abbia influenzato le scelte degli studenti. Sono interessanti anche i risultati in termini di guadagni a pochi anni dalla laurea. Nonostante la pandemia di Covid-19 abbia causato una battuta d'arresto nelle iscrizioni universitarie, stanno ancora lottando per tornare ai livelli precedenti.
Per il terzo anno consecutivo, il numero di immatricolati continua a diminuire, seppur in modo modesto, segnalando un momento di stasi dopo il periodo di crescita successivo alla crisi del 2013. Va sottolineato che il bilancio positivo riguardante le studentesse iscritte alle facoltà STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) è un punto di luce. La quota di studentesse iscritte a corsi come Informatica e Tecnologie e Ingegneria Industriale e dell'Informazione, pur migliorando negli ultimi 10 anni, resta ancora notevolmente inferiore rispetto agli studenti maschi.
Un quadro migliore si presenta per i corsi di Architettura e Ingegneria Civile, nonché per il settore Scientifico, anche se in questo caso influisce la presenza significativa di studentesse nelle facoltà di architettura e biologia. Al contrario, il numero di studentesse iscritte ai corsi di Ingegneria Civile, Fisica e Matematica rimane ancora relativamente basso. Vediamo tutto:
I salari medi riflettono questa classifica, con alcune differenze significative. I settori Economico e Medico registrano salari più elevati rispetto ad Architettura, nonostante un tasso di occupazione inferiore. Nel frattempo, i gruppi Letterario, Psicologico ed Educazione e Formazione chiudono la graduatoria dei guadagni.
Una nota positiva riguarda il tipo di contratto di lavoro. Rispetto al 2021, si osserva un aumento dei contratti a tempo indeterminato, mentre diminuiscono quelli a tempo determinato e il lavoro autonomo. Questa tendenza premia principalmente i laureati di primo livello rispetto ai laureati più specializzati.
Il cambiamento delle modalità di lavoro è un'eredità del periodo pandemico. La percentuale di laureati che lavorano in modalità di smart working o da remoto è aumentata significativamente (17% per i laureati di primo livello e 27,6% per i laureati di secondo livello).
Le caratteristiche desiderate nei lavori dai giovani laureati italiani stanno cambiando. La pandemia ha portato a una maggiore attenzione alla qualità della vita e al tempo libero. La flessibilità degli orari di lavoro è diventata un fattore chiave, e si preferiscono lavori che consentono un alto grado di autonomia. Sebbene questi aspetti rimangano ancora secondari rispetto alla stabilità lavorativa, al guadagno e alle opportunità di carriera, stanno gradualmente guadagnando importanza.
La laurea offre un maggiore potenziale di guadagno e l'accesso a posizioni lavorative più prestigiose. L'impatto della laurea può variare in base a diversi fattori, tra cui il genere e la regione di residenza. La probabilità di trovare lavoro è più alta nelle regioni del Nord rispetto al Sud e alle Isole. Coloro che si spostano per motivi di studio hanno maggiori possibilità di trovare occupazione rispetto a chi studia nella stessa provincia di residenza. Le percentuali di mobilità lavorativa evidenziano un significativo movimento di giovani laureati dal Sud al Nord del paese, causando un progressivo impoverimento delle regioni meridionali in termini di forza lavoro specializzata.
L'analisi delle retribuzioni a 5 anni dal conseguimento della laurea rivela una tendenza all'assottigliamento della differenza salariale tra laureati di primo e secondo livello. Dopo l'aumento registrato nel 2019, durante la pandemia da Covid-19, questa differenza si è progressivamente ridotta. Nell'ultimo anno, si è osservata una diminuzione dei salari medi, calcolati in termini reali, ovvero tenendo conto dell'effetto dell'aumento dell'inflazione. Rispetto al 2021, la riduzione delle retribuzioni reali è stata del 2,4% per i laureati di primo livello e del 3,3% per quelli di secondo livello.
La contrazione dei salari medi riguarda tutti i laureati, ma le donne risultano essere le più colpite, dato che devono affrontare non solo le dinamiche del mercato ma anche il fenomeno del Gender Pay Gap, ovvero il divario salariale di genere che persiste anche quando si parla di laureati con lo stesso livello di istruzione e mansioni equivalenti. Questo fenomeno si riscontra in tutti i settori, con punte del 17,7% in meno per le donne nel settore dell'Arte e del Design. Le differenze sono più contenute nei gruppi di Lauree Letterarie Umanistiche ed Educazione e Formazione, dove il Gender Pay Gap è inferiore al 5%. Un'analisi dettagliata delle retribuzioni dei laureati tra i 25 e i 34 anni evidenzia notevoli variazioni tra singoli atenei e facoltà in Italia.
I migliori atenei per retribuzioni in ingresso (tra i 25 e i 34 anni) sono: