Busta paga molto pesante a luglio per statali, ma stipendi arrancano rispetto al privato

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Busta paga molto pesante a luglio per st

Quali aumenti degli stipendi per gli statali

Ecco perché il mese di luglio sarà particolarmente favorevole per i dipendenti pubblici, ma allo stesso tempo la loro posizione ha perso appeal nel 2022

Luglio sarà un mese molto favorevole per gli statali. Dal punto di vista strettamente economico sono infatti in arrivo alcuni ritocchi in busta paga. Approfondiamo meglio le novità da aspettarsi tra:

  • Quali aumenti degli stipendi per gli statali

  • Più scontentezza nel pubblico anziché nel privato

Quali aumenti degli stipendi per gli statali

La comunicazione arrivata ad agenzie fiscali e ministeri parla chiaro: l'aggiornamento dello stipendio con gli aumenti prodotti dal nuovo contratto è previsto con la rata stipendiale del prossimo mese di luglio.

Più esattamente, il cronoprogramma prevede che giugno ci sarà una emissione straordinaria di pagamenti che riconoscerà gli arretrati, da 1.300 a 2.500 euro lordi in base alla posizione economica. Dopodiché per l'aumento strutturale occorre aspettare il mese di luglio.

In base al contratto, la decorrenza dei tabellari è dal secondo mese successivo a quello di sottoscrizione, e la firma definitiva è arrivata a inizio maggio. Tuttavia la ratificazione dell'intesa fra Aran e sindacati ha subito rallentamento tra la Ragioneria generale per i controlli prima della certificazione in Corte dei conti e il passaggio finale in Consiglio dei ministri.

Ecco quindi il bonus di 200 euro in busta paga con l'obiettivo di garantire un'agevolazione supplementare alle famiglie alle prese con gli aumenti delle bollette e dei beni di consumo. Sono complessivamente coinvolti 28 milioni di lavoratori. Non solo i dipendenti, ma anche gli autonomi e i pensionati con un reddito anno lordo inferiore a 35.000 euro all'anno. Dal punto di vista pratico, la cifra sarà corrisposta direttamente in busta paga in una soluzione unica.

Questo è poi il periodo della mensilità aggiuntiva ovvero della quattordicesima, che si affiancherà alla tredicesima di fine anno, e del rimborso 730. Il tutto mentre è in ballo il rinnovo dei contratti degli statali, secondo lo schema di seguito:

  • Ispettorato Generale 2.612 euro

  • Direzione Divisione 2.432 euro

  • III F 7 2.543 euro

  • III F 6 2.372 euro

  • III F 5 2.243 euro

  • III F 4 2.117 euro

  • III F 3 1.936 euro

  • III F 2 1.891 euro

  • III F 1 1.847 euro

  • II F 6 1.890 euro

  • II F 5 1.850 euro

  • II F 41.714 euro

  • II F 3 1.574 euro

  • II F 2 1.489 euro

  • II F 1 1.433 euro

  • I F 3 1.470 euro

  • I F 2 1.423 euro

  • I F 1 1.395 euro

Più scontentezza nel pubblico anziché nel privato

In questo contesto fanno ancora discutere i dati sul minor interesse da parte di cittadini a lavorare nel pubblico. Il cosiddetto posto fisso non è più il sogno dei lavoratori.

Le ragioni? Retribuzioni più basse rispetto ai lavoratori del comparto privato e richiesta dell'impiego vicino casa i motivi dei rifiuti. Senza dimenticare l'aumento lento e contenuto degli stipendi degli statali sono fermi: crescono solo quelli dei privati. E dal 2008 aumenti minimi per il pubblico.

Secondo le ultime rilevazioni, nel caso delle amministrazioni centrali, della magistratura e delle autorità indipendenti sono coinvolti 683 lavoratori a tempo determinato con retribuzione media di 48.225 euro, 205.766 lavoratori a tempo indeterminato con retribuzione media di 40.187 euro. In buona sostanza, un impiegato statale guadagna nel 2022 mediamente tra 1300 e 1400 euro.

Nelle amministrazioni locali sono coinvolti 49.875 lavoratori a tempo determinato con retribuzione media di 17.604 euro, 538.861 lavoratori a tempo indeterminato con retribuzione media di 29.746 euro. Cambiano quindi per forze armate, corpi di polizia e vigili del fuoco in quanto di mezzo ci sono 32.781 per lavoratori a tempo determinato con retribuzione media di 14.619 euro, 484.877 lavoratori a tempo indeterminato con retribuzione media di 44.699 euro.

Nell'ambito della scuola parliamo di 340.862 lavoratori a tempo determinato con retribuzione media di 11.398 euro, 1.008.119 lavoratori a tempo indeterminato con retribuzione media di 29.083 euro. Dopodiché nel servizio sanitario sono impiegati 34.741 lavoratori a tempo determinato con retribuzione media di 28.180 euro, 649.824 lavoratori a tempo indeterminato con retribuzione media di 39.002 euro.