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Come, per chi e perché aumentano ancora le buste paga dei lavoratori italiani a maggio: cosa cambia per dipendenti pubblici e privati
Come cambiano le buste paga tra 800-4mila euro di Maggio stipendi dipendenti privati e pubblici con novità previste? Si preparano ad aumentare le buste paga dei lavoratori italiani, ancora, dal prossimo mese di maggio per effetto di una serie di misure e nuovi provvedimenti che, però, non interesseranno tutti i lavoratori dipendenti. Vediamo quali sono e cosa prevedono le ultime novità.
Con l’approvazione del nuovo Decreto Lavoro, il governo Meloni ha aumentato il taglio del cuneo fiscale in busta paga dei lavoratori dipendenti, portandolo dall’attuale 3% per redditi fino a 25mila euro, cioè per stipendi entro i 1.923 euro mensili, e al 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro, cioè per stipendi entro i 2.692 euro mensili lordi. Oltre tale cifra, cioè per stipendi dai 2.700 euro in poi, non è previsto alcun aumento per effetto del taglio del cuneo fiscale.
Il nuovo taglio del cuneo fiscale, seppur approvato con il Decreto Lavoro del primo maggio, non sarà applicato da subito, considerando l’entrata in vigore ufficiale del decreto, ma sarà applicato dal primo luglio e fino a fine anno 2023 e non sarà calcolato, però, sulla tredicesima mensilità.
Gli stipendi tra 800-4mila euro aumentano da maggio anche per effetto del rinnovo di Ccnl, e in tal senso si attendono ulteriori aumenti nei prossimi mesi per effetto di altri rinnovi di Ccnl ancora in attesa di conclusione, come quello dei bancari, o dei lavoratori del legno e dell’arredo, del settore occhiali, e non solo.
Intanto, aumentano da ora le buste paga tra 800-4mila euro dei lavoratori del settore commercio, terziario e della grande distribuzione, per stipendi competenza del mese di aprile, che sarà pagata a maggio, con aumenti di 30 euro lordi in busta paga per lavoratori inquadrati nel quarto Livello e ricalcolati per gli altri livelli di inquadramento come acconto assorbibile dai futuri aumenti contrattuali. Si tratta di aumenti, in generale, compresi tra i 23 e i 30 euro lordi e fino ai 52 euro in più previsti per i Quadri che si aggiungono alla retribuzione normalmente percepita da ogni dipendente.
Per il personale del settore con rapporto di lavoro a tempo parziale, l'aumento sarà riconosciuto sulla base dei criteri di proporzionalità, mentre per gli assunti in apprendistato, bisognerà considerare il livello di inquadramento attualizzato al momento dell’erogazione dei suddetti importi.
Si attende, invece, ancora l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici deciso in Manovra Finanziaria 2023 con l’introduzione della indennità una tantum da riconoscere ai dipendenti della Pubblica amministrazione solo per quest’anno, tredicesima compresa, pari all’1,5% dello stipendio tabellare.
Si tratta di un aumento di stipendio deciso in attesa del rinnovo vero e proprio del relativo contratto, considerando che l’attuale accordo è scaduto il 31 dicembre del 2021 e che non si arriverà ad un nuovo accordo prima del prossimo 2024.
Stando a quanto deciso, l’aumento dell’1,5% per i dipendenti pubblici si deve calcolare sullo stipendio tabellare e avrebbe già dovuto essere riconosciuto nelle buste paga da gennaio, cosa non avvenuta, e si spera che avvenga dalla busta paga di maggio, con pagamento dei relativi arretrati, anche se ad oggi non ci sono ancora conferme in tal senso.
Il nuovo aumento una tantum per gli statali spetta ai dipendenti di:
Per i lavoratori della sanità, gli aumenti si attestano sui 52 euro circa sia per dirigenti medici che per altri ruoli dirigenziali, mentre per gli impiegati di fascia A l’aumento è di 22,66 euro, mentre per le forze dell'ordine, gli aumenti son molto variabili, per esempio, per un commissario capo della Polizia di Stato l’aumento sarà di di 34,46 euro, per un agente semplice di 24,10 euro, per un capitano dell’esercito di 34,46 euro, per un caporale maggiore e un agente semplice di 24,10 euro.