Come cambiano le busta paga ora e come potrebbero cambiare il prossimo anno: ipotesi di modifica al vaglio per aumenti 2023
Come e di quanto aumenta una busta paga fra gli 800-3000 con nuovi interventi ora e attese modifiche nel 2023? Mentre si preparano ad aumentare gli stipendi degli italiani da ottobre con gli interventi ora approvati che garantiranno solo qualche decina di euro in più in busta paga fino alla fine dell’anno, ci si chiede quali saranno le misure che il nuovo governo metterà in campo per continuare ad assicurare ai lavoratori aumenti in busta paga. Vediamo allora come cambiano gli stipendi ora e come potrebbero cambiare il prossimo anno.
Chi prende stipendi dai 2.700 euro in su, 2.800, 2.900, 3.000 non avrà alcun aumento dello stipendio per la decontribuzione al 2%, perché si tratta di una misura approvata solo per lavoratori con redditi annui entro i 35mila euro e in vigore da ottobre a dicembre con arretrati da luglio a settembre.
Per fare qualche esempio di calcolo di aumento di uno stipendio tra 800-3000 mila euro ora, prendendo il caso di un lavoratore che percepisce uno stipendio medio di 1.300 euro, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre avrà 1.326 euro circa al mese, per un aumento complessivo di 78 euro fino a dicembre a cui aggiungere ulteriori 78 euro di arretrati da luglio, per un totale di 156 euro.
Chi prende uno stipendio di 1.700 euro al mese avrà un aumento di 34 euro al mese per un aumento complessivo fino a fine anno, compreso di arretrati, di 204 euro, mentre chi prende uno stipendio di 1.900 euro al mese avrà un aumento mensili di 38 euro che salgono a 40 euro al mese per chi percepisce uno stipendio di 2mila euro, e fino a 52 euro al mese per chi prende stipendi più alti di 2.600 euro. Il 31 dicembre 2022 la decontribuzione al 2% per aumentare le buste paga cesserà i suoi effetti.
Ciò che ci si chiede è cosa si farà nel 2023 per garantire ai lavoratori aumenti in busta paga per avere maggiore potere di acquisto con l’inflazione galoppante: con le elezioni alle porte, sono diverse le proposte in ballo per aumentare gli stipendi che potrebbero essere attuate il prossimo anno.
Il centro destra è tornato a rilanciare sulla flat tax al momento proposta due con aliquote diverse: al 15% per la Lega e al 23% per Forza Italia.
Considerando tale proposta, per fare un esempio di calcolo di aumento degli stipendi tra 800-3000mila euro, se la flat tax fosse al 15% per tutti come rilanciato dalla Lega, si avrebbero aumenti annui medi tra i poco più di 100 euro e gli oltre 500 euro per chi prende stipendi più alti in base chiaramente ai redditi percepiti.
Se, invece, la flat tax fosse fissata con aliquota al 23%, prendendo il caso di un lavoratore che ha un reddito annuo di 35mila euro, le tasse da pagare sarebbero di importo pari a 8.050, rispetto ai 12.250 euro che si pagano ora con aliquota Irpef al 35%, garantendo risparmi, e quindi aumenti, di circa 4mila euro annui.
Chi prende uno stipendio di 1.300 euro al mese per un reddito annuo di circa 16.900 euro, con aliquota al 23%, pagherebbe circa 4mila euro di tasse, per la precisione 3.887 euro rispetto ai 4.225 euro con aliquota Irpef attualmente in vigore, per un risparmio di poco più di 300 euro.
Ma chi ha un reddito annuo di 40mila euro, con flat tax al 23% pagherebbe solo 9.200 euro di tasse contro i 14mila euro calcolati con attuale aliquota Irpef in vigore del 35%, per un risparmio di quasi 5mila euro.
Altra proposta in ballo per aumentare gli stipendi tra 800-3000mila euro nel 2023 è quella avanzata dal Pd di un nuovo taglio del cuneo fiscale, per ridurre le tasse in busta paga e garantire aumenti fino ad una mensilità in più all’anno, per aumenti mensili di circa 100-120 euro variabili poi a seconda dello stesso stipendio mensile percepito.