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Come e quanto aumentano stipendi 700-2600 tra il 2022-2023 con misure Governo transizione Draghi e provvedimenti dopo nuove elezioni
La caduta del governo Draghi e la decisione di andare a nuove elezioni dopo l’estate rappresentano dei passaggi fondamentali in questo particolare momento storico ed economico in cui sarebbe stato necessario, e quasi d’obbligo, mantenere un equilibrio politico per la definizione di provvedimenti e misure necessarie a contrastare una crisi economica davvero importante.
Il governo Draghi di transizione prima che traghetterà in questi due mesi circa a nuove elezioni sono nuovi momenti che porteranno a ulteriori cambiamenti. Vediamo se, come e quanto aumentano stipendi 700-2600 tra il 2022-2023 con Governo transizione Draghi e nuove elezioni e calcoli.
Il governo sembra, infatti, aver bloccato i lavori su altri provvedimenti su cui stava lavorando per aumentare gli stipendi, come nuovo taglio del cuneo fiscale, che era stato ipotizzato per ridurre le tasse con un raddoppio dello sgravio dallo 0,8% all’1,6%, e introduzione del salario minimo, di 9 euro lordi all’ora per tutti, per cui bisognerebbe affrontare troppe discussioni e decidere come organizzare le risorse in un tempo che il governo Draghi non ha più.
Ulteriori aumenti di stipendi tra 700-2.600 euro potrebbero essere bloccati anche per effetto dello stop alle trattative sui rinnovi contrattuali, sia statali che privati, che non possono essere concluse da un governo provvisorio e che saranno riprese solo dal nuovo governo eletto una volta effettivamente insediato, ma presumibilmente non prima dell’inizio del prossimo anno.
Una ulteriore possibilità di aiuto per i lavoratori, e non solo, che potrebbe prospettarsi in alternativa alla proroga del bonus di 200 euro fino alla fine dell’anno ma comunque per sostenere i cittadini, è abbattere l’Iva sui generi di prima necessità e prorogare le misure contro il caro-bollette.
Per quanto riguarda il taglio dell'Iva, l'azzeramento totale dovrebbe riguardare prodotti di prima necessità e largo consumo come:
Nel 2023, se dopo le nuove elezioni il nuovo governo eletto dovesse portare avanti il piano di taglio del cuneo fiscale per ridurre le tasse e aumentare, di conseguenza, gli stipendi di cui si stata discutendo, gli aumenti degli stipendi tra 700-2.600 euro a regime potrebbe di essere tra circa 80 e 100 euro al mese.
Secondo le ipotesi che erano in ballo, per il taglio del cuneo fiscale si ipotizzava il raddoppio dello sgravio dallo 0,8% all'1,6%, per simulazioni di importi di circa 80 euro in più in busta paga al mese.
Con il taglio del cuneo fiscale non ci sarebbe più il bonus 200 euro al mese ma con la conclusione dei rinnovi contrattuali stipendi tra 700-2.600 euro che già beneficerebbero del nuovo taglio del cuneo fiscale, all’aumento di 80-100 euro circa aggiungerebbero ulteriori aumenti, variabili, a seconda del Ccnl che sarà concluso, ma comunque di qualche decina di euro.
Ciò significa che tra taglio del cuneo fiscale 2023 e rinnovi contrattuali 2023, stipendi tra 700-2.600 euro potrebbero aumentare fino a 150 euro, comunque meno di quei 200 euro, netti, di bonus che potrebbero invece aumentare gli stipendi fino alla dine di quest’anno 2022.