Idraulici ed elettricisti, mestieri snobbati
Lo stesso accade con manutentori, elettrotecnici, cablatori e periti elettrici, ma anche con parrucchieri, pasticceri, falegnami, sarti, panettieri, cuochi e installatori di infissi.
Le statistiche sul mercato del lavoro in Italia hanno sempre una doppia lettura perché, al di là dei numeri, ci sono tanti risvolti che sfuggono a una lettura superficiale. Esiste infatti una non perfetta corrispondenza tra spazi di lavoro e aspirazioni personali. Non si capisce ad esempio come sia possibile che, a fronte del bisogno sempre avvertito di idraulici ed elettricisti siano pochi gli italiani che decidono di percorrere questa strada. Eppure il potenziale bacino dei candidati è molto ampio, considerando che per lo svolgimento delle mansioni richiesti, per quanto delicate e preziose, non è richiesto il conseguimento della laurea come titolo di studio.
La ricerca dell'Osservatorio dell'Agenzia per il lavoro e-work parla chiaro: le occasioni per lavorare non mancano, ma i lavoratori preferiscono fare un passo indietro, anche optando per lo stato di disoccupazione. Si avverte una diffusa resistenza a dedicarsi a quelle attività manuali e artigianali di cui c'è un gran bisogno e che hanno per anni e anni forgiato l'Italia. E si tratta di una vera e propria contraddizione immotivata e della diffusione della convinzione della superiorità sociale delle professioni intellettuali rispetto a quelle manuali.
E così idraulici ed elettricisti sono sempre di meno (e di conseguenza si fanno pagare sempre di più) e lo stesso accade con manutentori, elettrotecnici, cablatori e periti elettrici. E che dire di parrucchieri, pasticceri, falegnami, sarti, panettieri, cuochi (ma solo in parte) e installatori di infissi? Anche in questi casi i numeri rivelano come la copertura sia costantemente in calo.
E viene da sorridere, considerando che stiamo parlando di mestieri che assicurano guadagni interessanti. La media delle la retribuzioni va da 25.000 a 40.000 euro. A detta di Paolo Ferrario, presidente e amministratore delegato di e-work, per molti giovani i mestieri artigiani non rappresentano professioni ambite perché c'è un retaggio culturale che collega i lavori ad alta manualità a un disvalore. A suo dire, queste professioni sono invece in grado di assicurare sbocchi lavorativi certi e un alto grado di imprenditorialità.