Come sono cambiate e cambiano ancora le condizioni retributive dei lavoratori con aumenti stipendi e quattordicesima a luglio e non solo
Quali sono le importanti modifiche a straordinari, premi e bonus, tredicesima e Tfr accanto ad aumenti stipendi e quattordicesima Luglio? Dalla Manovra Finanziaria 2023 al Decreto lavoro approvato ufficialmente lo scorso primo maggio, passando per le recenti novità relative a Tfr-Tfs per lavoratori dipendenti, sono tanti e importanti i passi compiuti quest’anno verso un netto miglioramento delle condizioni retributive dei lavoratori dipendenti.
Dopo le ultime novità in tema di premi e straordinari già approvate con la nuova Manovra di bilancio 2023, si va verso ulteriori novità in merito che potrebbero rientrare nella prossima riforma fiscale o in un decreto ad hoc su nuove misure per il lavoro.
Per quanto riguarda gli straordinari, si prospetta una nuova detassazione per aumentare l’importo netto in più percepito dai lavoratori che prestano ore di servizio anche oltre il normale orario lavorativo previsto da relativo Ccnl di assunzione.
Secondo alcune indiscrezioni, la revisione delle tasse sul lavoro straordinario potrebbe dipendere e variare in base alle ore prestate fuori dal normale orario lavorativo con una percentuale che potrebbe aumentare in base al reddito percepito. Stando alle ultime notizie, si penserebbe, infatti, a sostituire le aliquote per scaglioni di reddito con un'imposta sostitutiva Irpef e relative addizionali in misura agevolata sugli straordinari che eccedono una determinata soglia ma anche sui premi produttività e la tredicesima.
Ciò significa far pagare meno tasse ai lavoratori e aumentare ancora effettivamente le loro buste paga.
Tuttavia, per poter procedere all'approvazione della detassazione di straordinari, tredicesima e alle ulteriori modifiche per i premi produttività bisognerà risolvere il nodo delle risorse, perché trovare i soldi necessari sarà fondamentale per la definizione ufficiale di determinate misure da inserire nella nuova riforma fiscale.
Per i fringe benefits, già oggi non vengono, più tassati i bonus, beni ceduti e servizi prestati, fino all’importo di 3.000 euro, implicando contestuali aumenti di stipendi entro la stessa soglia. L'idea del governo è di rendere strutturale la misura.
I fringe benefits per cui aumenta la soglia esentasse fino a 3mila euro riguardano buoni pasto, buoni carburante, auto aziendali, computer e cellulari aziendali, borse di studio, alloggi dati in uso ai dipendenti, prestiti agevolati, polizze assicurative extraprofessionali, premi assicurativi extra professionali, valore imponibile dei prestiti aziendali.
E rientrano nei fringe benefit esentasse fino a 3mila euro anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Per quanto riguarda straordinari e premi, la Legge di Bilancio 2023 ha modificato le tasse su lavoro straordinario e premi produttività, prevedendo e tasse inferiori su premi di produzione, straordinari e indennità per le aziende e i datori di lavoro virtuosi, che assumono donne, over 50 e precettori di sussidi di disoccupazione.
E’, infatti, prevista la riduzione al 5% (dal 10%) dell’imposta sostitutiva all’Irpef e alle addizionali regionali e comunali sulle somme versate come premi di produttività, straordinari e indennità aggiuntive, per esempio per lavoro notturno e a turni, ma solo si tratta di organizzazione del lavoro funzionale a incrementi produttivi, di competitività e di redditività. Anche queste novità sulla tassazione di premi e straordinari contribuiscono ad aumentare gli stipendi dei lavoratori a luglio.
Quest’anno la tredicesima di dicembre degli stipendi sarà un pò più alta di qualche decina di euro rispetto agli anni scorsi e ancora una volta per effetto del taglio del cuneo fiscale al 3% e al 2%. ù
E anche in questo caso a guadagnarci sono coloro che hanno diritto ad avere la tredicesima a fine anno, mensilità aggiuntiva che è in realtà prevista da tutti i contratti nazionali di lavoro Ccnl, e coloro che hanno stipendi entro i 2.692 euro, soglia reddituale a cui si applica il taglio del cuneo fiscale al 2%.
Per chi percepisce stipendi dai circa 2.700 euro in poi non è previsto alcun aumento della tredicesima mensilità. E’ tuttavia possibile che ci sia una ulteriore sorpresa per aumentare ancora la tredicesima degli stipendi dei lavoratori dipendenti ma anche per chi percepisce redditi più alti.
Secondo quanto riportano le ultime notizie, il governo starebbe valutando un nuovo piano di detassazione della tredicesima da inserire nella riforma fiscale con l’obiettivo di ridurre le tasse sulla tredicesima, fino al 15%, e aumentarne l’importo netto per i lavoratori. Si tratta, però, di una misura che potrebbe essere definita solo il prossimo autunno, quando sarà presentata la Nadef, Nota di aggiornamento al Def, per cui si capirà se e quante risorse economiche saranno effettivamente disponibili per procedere all’approvazione ufficiale, o meno, della detassazione sulla tredicesima già da quest’anno.
Se sarà approvata, la tredicesima mensilità di dicembre sarà ancor più alta del previsto, permettendo a tutti i lavoratori dipendenti di avere ancor più soldi a disposizione.
Dopo le novità e le posizioni prese dall’Inps relativamente a pagamenti e anticipi di Tfr-Tfs agli statali, le recenti novità riguardano la tanto attesa sentenza della Corte di Costituzionale che si è finalmente espressa sulla illegittimità del pagamento differito del Tfr-Tfs ai lavoratori statali, dichiarando anticostituzionale pagamento e relativa rateizzazione del Tfs-Tfr al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Secondo la Corte, il pagamento del Trattamento di fine rapporto agli statali non può essere pagato in anni, perchè danneggia il lavoratore per il principio della giusta retribuzione che non riguarda solo il corretto importo ma anche i tempi di pagamento e considerando che i dipendenti privati ricevono, invece, il loro Trf entro un tempo massimo di 45 giorni.
Dopo la sentenza della Consulta, ora si deve, dunque, procedere a definire le giuste leggi per ridurre i tempi dei pagamenti di Tfr-Tfs portandoli da anni a qualche mese dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Importanti novità per il Tfr-Tfs potrebbero ancora arrivare per la revisione della tassazione, sia per il calcolo delle tasse dell’importo complessivo finale del trattamento e sia per eventuali anticipi.
Diverse sono le ipotesi in discussione, dalla detassazione sia dell’anticipo del Tfr-Tfs e sia della liquidazione complessiva del trattamento riducendola al 15%, alla possibilità di detassazione del Tfr-Tfs solo quando si riscuote l'intero importo complessivo e non anche per l’anticipo; a detassazione su Tfr-Tfs solo quando si investono in fondi pensione, per incentivare ad aderire alla previdenza complementare.
Altra ipotesi di revisione della tassazione su Tfr-Tfs potrebbe prevedere una imposizione fiscale graduale e crescente, a partire dal 15%, e da modulare secondo diversi parametri come importo del Trattamento da liquidare, o condizioni socio-economiche del singolo soggetto o del nucleo familiare, per esempio nel caso di famiglie numerose, o se nel nucleo familiare sono presenti persone con invalidità, o in base al valore Isee.
Aumentano a luglio gli stipendi dei lavoratori dipendenti per ricalcolo con ulteriore taglio del cuneo fiscale, aumentato dal governo con il Decreto Lavoro di maggio, dal 3% al 7% per redditi entro i 25mila euro, cioè stipendi fino a 1.923 euro mensili, e dal 2% al 6% per redditi annui tra i 25mila e i 35mila euro, vale a dire per stipendi fino a 2.692 euro al mese.
L'ulteriore taglio del cuneo fiscale porterà, in generale, aumenti di stipendi fino a circa 2.700 euro di qualche decina di euro.
Aumentano gli stipendi anche per il pagamento della quattordicesima mensilità che, per molti, quest’anno sarà più alta per effetto del taglio del cuneo fiscale deciso dal governo Meloni nella Manovra Finanziaria 2023.
Si tratta del taglio del cuneo fiscale al 3% per redditi fino a 25mila euro, cioè per stipendi fino a 1.923 euro, e al 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro, cioè per stipendi fino a 2.692 euro, che prevede aumenti di qualche decina di euro in più sulla mensilità aggiunta per chi prende stipendi fino a 2.700 euro.
Sulla quattordicesima degli stipendi di luglio non si applica l’ulteriore taglio del cuneo fiscale fissato dal nuovo Decreto Lavoro fino al 7% per redditi fino a 25mila euro e al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro, perché non è una misura strutturale ma valida solo da luglio e fino a fine anno 2023 ma non si calcola sulle mensilità aggiuntive di quattordicesima e tredicesima.
Dunque, per il taglio del cuneo fiscale stabilito dalla Manovra Finanziaria 2023 al 3% e al 2%, la quattordicesima quest’anno sarà più alta ma ci guadagnano solo i lavoratori che hanno diritto a percepire la retribuzione aggiuntiva a luglio in base a quanto stabilito dai singoli contratti nazionali di lavoro Ccnl e coloro che percepiscono stipendi mensili entro i 2.692 euro, perché per chi prende stipendi più alti non ci sarà alcun aumento della quattordicesima.