Al di lą delle particolaritą inserite nei contratti di lavoro nazionale di categoria, ai dipendenti spettano 4 settimane di ferie nel corso dell'anno.
Le ferie sono un diritto del lavoro e lo sono a tal punto che sono cristalizzate nella Costituzione. Si tratta del periodo di assenza dal lavoro che viene regolarmente retribuito e calcolato sulla base dei giorni di impiego effettivamente svolti nel corso dell'anno. Il caso più tipico riguarda quello del lavoratore impegnato per tutto l'anno - da gennaio a dicembre - con un contratto full time, indipendentemente se sia a tempo determinato o indeterminato.
Al di là delle particolarità inserite nei contratti di lavoro nazionale di categoria, a tutti loro spettano 4 settimane di ferie nel corso dell'anno, di cui 2 da fruire in maniera preferibilmente consecutive e altre 2 nei successivi 18 mesi. Ma se si presenta il bisogno di un ulteriore periodo di ferie, cosa fare?
Un primo modo per allungare il periodo di ferie è unire i permessi di cui il lavoratore può eventualmente godere. Ce ne sono diversi tipi, ma una premessa è fondamentale: questo periodo di assenza supplementare va utilizzato proprio per le ragioni per cui viene concessa e non per andare in vacanza. Il rischio è di andare incontro a una pesante sanzione se non al licenziamento.
Tra i permessi retribuiti più noti previsti dalla normativa 2023 ci sono i permessi donazione sangue, i permessi ex festività, i permessi per gli invalidi, i permessi per lutto o grave malattia di un familiare, i Rol ovvero i permessi per riduzione dell'orario di lavoro, i permessi per visite mediche, i permessi e congedi per motivi personali, i permessi legge 104 per assistere un familiare con disabilità grave.
Anche nel caso del congedo o dell'aspettativa occorre attenersi strettamente ai motivi per cui sono concessi. Ma anche in questo caso si tratta di strumenti con cui estendere il periodo di assenza dal lavoro. Il ventaglio delle opzioni è ampio e comprende anche l'aspettativa per motivi di studio o per gravi motivi familiari, il congedo retribuito per chi assiste un familiare disabile. Altri due strumenti che trovano applicazioni nelle aziende più strutturate sono la banca delle ore e l'orario multiperiodale.
In buona sostanza, il dipendente lavora per qualche ora in più rispetto a quanto previsto dal contratto e questo tempo supplementare finisce per alimentare un tesoretto da sfruttare alla fine dell'anno e convertire in giorni di riposo. Naturalmente occorre attenersi ai limiti di legge sul lavoro straordinario.
Ricordiamo infine che, essendo un diritto irrinunciabile e pensate per il recupero psico-fisico del dipendente e da cui quindi non se ne può fare a meno, le ferie devono essere obbligatoriamente concesse dal datore di lavoro. Quest'ultimo deve però tenere conto delle esigenze di organizzazione aziendale. Per intenderci, può rifiutare le ferie a un lavoratore nel caso di richiesta nello stesso periodo di un altro dipendente con le medesime mansioni. Il no deve insomma essere motivato. In caso contrario ovvero di diniego delle ferie, può essere denunciato all'Ispettorato territoriale del lavoro.