Come vengono conteggiati e pagati giorni di assenza malattia per coronavirus

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come vengono conteggiati e pagati giorni

L'esecutivo invita a evitare forme di raggruppamento collettivo come risposta emergenziale e le aziende stanno attivando il cosiddetto smart working ovvero il lavoro da remoto.

L'emergenza è ufficialmente scoppiata e sapere che, al momento in cui scriviamo, 229 persone sono state contagiate dal coronavirus e 7 sono decedute impone di assumere tutte le cautele del caso.

L'impegno del governo e di tutte le parti coinvolte non è solo quella di trovare le migliori risposte dal punto di vista sanitario, ma anche di lavorare sulla prevenzione ovvero evitare un allargamento del contagio.

Indipendentemente dal fatto che si tratti di focolai oppure di epidemia, nella cosiddette zone rose (pensiamo ad esempio ad alcune aree della Lombardia o del Veneto) la prima misura preventiva assunta è di evitare l'assembramento di un gran numero di persone, anche sui posti di lavoro.

Ecco dunque che l'esecutivo e i vari Ministeri della Salute e del Lavoro e delle Politiche Sociali invitano a evitare forme di raggruppamento collettivo come risposta emergenziale e le stesse aziende stanno attivando il cosiddetto smart working ovvero il lavoro da remoto.

Almeno fino a quando è possibile perché non tutte le mansioni possono essere svolte a distanza. Vediamo in questo articolo

  • Coronavirus, giorni di assenza: come vengono conteggiati
  • Come vengono pagati giorni di malattia per coronavirus

Coronavirus, giorni di assenza: come vengono conteggiati

La strada più comune per il conteggio dei giorni di assenza per coronavirus per quei lavoratori che non possono ricorrere a forme alternative rispetto alla presenza in sede, è quella della "malattia".

Come ben sappiamo, i tempi della quarantena sono indeterminati con aziende, amministrazioni e governo che monitorano la situazione giorno dopo giorno.

Sappiamo però che, in base alla normativa in vigore, gli impiegati del settore terziario e servizi e gli operai assunti con contratti a tempo indeterminato, l'indennità di malattia spetta fino a 180 giorni all'anno.

Parzialmente diverso è il caso dei lavoratori di questo comporto assunti a tempo determinato: l'indennità di malattia spetta per un numero massimo di giorni equivalenti a quelli lavorati nei 12 mesi precedenti l'inizio del coronovirus, da un minimo di 30 giorni a un massimo di 180 giorni all'anno.

Per i lavoratori del comparto dell'agricoltura assunti a tempo indeterminato, i tempi sono gli stessi, ma nel caso di contratto a tempo determinato, l'indennità di malattia spetta solamente nel caso in cui il dipendente abbia lavorato per almeno 51 giornate nell'anno precedente.

Per quanto riguarda il coronavirus i giorni di malattia per chi è impossibilito ad andare al lavoro non dovrebbero essere conteggiati nella totalità, ma considerati a sè stante, non facedo cumulo nei 180 gorni (o ad altro limite)

Come vengono pagati giorni di malattia per coronavirus

Per quanto riguarda il pagamenti dei giorni di malattia per coronavirus, i primi tre giorni sono a carico del datore di lavoro e corrisponde a una percentuale della paga giornaliera.

Tanto per intenderci, nel caso dei lavoratori delle banche, una delle categorie coinvolte nelle zone rosse e per cui il telelavoro non è sempre possibile, l'indennità è pari al 100%.

Dopo il terzo giorno, il pagamento è invece a carico dell'Inps. In condizioni normali, il lavoratore può consultare sul portale dell'Istituto nazionale della previdenza sociale i dati relativi ai propri certificati di malattia o tramite un codice pin o mediante l'inserimento del codice fiscale e del numero di certificato.

Il pagamento dei giorni di malattia, in questo caso del coronavirus, per chi impossibilitato ad anadare a lavorare, viene considerato al momento al 100% della paga.