Come vengono pagati riposi non goduti e se si possono recuperare durante l'anno nel 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come vengono pagati riposi non goduti e

Il punto di partenza per comprendere come vengono pagati riposi non goduti è l'irrinunciabilità al riposo settimanale. E allora sono pagati se non sono goduti?

Il lavoratore ha diritto al riposo giornaliero di 11 ore consecutive ogni 24 ore. Si tratta del riposo minimo normale che non può essere mai ridotto con un accordo tra lavoratore e datore. Vogliamo però fare un passo in più per vedere:

  • Riposi non goduti, sono pagati e si possono recuperare o no
  • Gestione dei riposi secondo le norme 2022-2023

Riposi non goduti, sono pagati e si possono recuperare o no

Il punto di partenza per comprendere come vengono pagati riposi non goduti è la disposizione legislativa che prevede l'irrinunciabilità al riposo settimanale. Si tratta di un diritto del lavoratore garantito dalla Costituzione.

In pratica, i datori di lavoro devono concedere ai propri lavoratori un periodo di riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni. Ne deriva che le clausole presenti nei contatti di lavoro, siano esse individuali o collettive, sono prive di valore se derogano a questo principio di base. Non è affatto detto che riposo settimanale coincida con la domenica ovvero con il giorno più comune per i dipendenti per recuperare forze ed energie ovvero per trascorrere il tempo libero.

Vale allora la pena ricordare le sanzioni che scattano nel caso di inosservanza di giorni di riposo e turni di lavoro. Scatta infatti una multa a carico del datore di lavoro tra 100 e 300 euro, ma se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori o se si verifica in almeno 3 periodi di 24 ore, la sanzione minima è di 600 euro. Se si riferisce a più di 10 lavoratori o se si verifica in almeno 5 periodi di 24 ore, l'importo minimo della condanna è di 1.800 euro. Non è ammesso il pagamento delle sanzioni in misura ridotta.

Gestione dei riposi secondo le norme 2022-2023

L'orario settimanale massimo per i lavoratori dipendenti è di 48 ore, straordinari compresi. Tutti i lavoratori dipendenti hanno quindi diritto a 11 ore consecutive di riposo ogni 24 ore, indipendentemente dell'orario settimanale di lavoro. In queste 11 ore non sono conteggiati le pause di lavoro tra i 10 minuti e le 2 ore, le pause di lavoro fino a 10 minuti, l'interruzione dell'attività per i pasti, i riposi e le soste obbligatorie se l'orario di lavoro è maggiore di 6 ore.

Tutti questi riposi sono normati dalle regole in vigore e sono tenuti rigidamente separati dal riposo giornaliero obbligatorio di 11 ore ogni 24 ore, da calcolare dall'avvio della quotidiana attività lavorativa. In questo contesto sono previste eccezioni sulle regole per i riposi giornalieri.

Pensiamo alle attività di ricerca e sviluppo, ai servizi relativi all'accettazione, al trattamento o alle cure prestati da ospedali o strutture analoghe, da case di riposo e da carceri, per i servizi regolari di trasporto passeggeri in ambito urbano, alle attività per le quali si deve assicurare la continuità del servizio o della produzione, ai servizi della stampa, radiofonici, televisivi, di produzione cinematografica, postali o delle telecomunicazioni, di servizi di ambulanza, antincendio o di protezione civile, per le attività agricole.

Ma anche alle industrie in cui il lavoro non può essere interrotto per ragioni tecniche, per i servizi del personale portuale o aeroportuale, per le attività di guardia, sorveglianza e permanenza, per i servizi di produzione, di conduzione e distribuzione del gas, dell'acqua e dell'elettricità, i servizi di raccolta dei rifiuti domestici o degli impianti di incenerimento, per le attività caratterizzate dalla distanza fra la sede di lavoro e la residenza del lavoratore, o dalla distanza tra diversi luoghi di lavoro.