Contratti a termine, le modifiche in decreto lavoro ufficiale sono diverse da quelle annunciate

di Marianna Quatraro pubblicato il
Contratti a termine, le modifiche in dec

Contratti termine come cambiano decreto lavoro approvato

Quali sono le modifiche previste per le assunzioni con contratti a tempo determinato: cosa cambia con nuovo decreto lavoro ufficiale

Per chi e come cambiano i contratti a termine con decreto lavoro approvato con differenze rispetto a quanto era stato annunciato? Tra le diverse misure annunciate nel nuovo Decreto Lavoro, tra nuovo taglio del cuneo fiscale, nuovo reddito di cittadinanza e nuovo bonus assunzioni, c’era anche la revisione delle causali per le assunzioni a tempo determinato. 

Si tratta di una misura che è stata confermata con l’approvazione ufficiale del Decreto Lavoro di maggio ma in maniera differente rispetto a quanto era stato annunciato. Vediamo allora come cambiano i contratti a termine dopo l’approvazione ufficiale del Decreto Lavoro del governo Meloni.

  • Come cambiano e per chi contratti a termine dopo approvazione ufficiale decreto Lavoro 
  • Quando cambiano i contratti a termine dopo approvazione decreto Lavoro 

Come cambiano e per chi contratti a termine dopo approvazione ufficiale decreto Lavoro 

La revisione delle modalità di assunzione con contratti a termine riguardava e riguarda soprattutto le causali di assunzione: l’intervento annunciato dal governo era inizialmente quello di totale cancellazione delle causali da inserire nei contratti a termine superiori ai 12 mesi e il contestuale allungamento del periodo di validità dei contratti a tempo indeterminato dai 24 mesi attuali ai 36 mesi.

Con l’approvazione ufficiale del Decreto Lavoro, la misura è cambiata: non più cancellazione ma modifiche. Per rinnovi di contratti a termine oltre i 12 mesi, le causali dovranno essere inserite e potranno essere stabilite da:

  • contratti collettivi, come già avviene per alcuni contratti nazionali di lavoro come Ccnl tessile-abbigliamento, artigiani dell’alimentare, pelletteria, cartai e lavanderie industriali, e solo se la contrattazione collettiva non prevede nulla in merito;
  • patti individuali tra azienda e lavoratori in base a specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, e in tal caso devono essere approvate dalle commissioni di certificazione costituite presso gli enti bilaterali, le direzioni provinciali del lavoro, le università, il ministero del Lavoro o i consigli provinciali dei consulenti del lavoro;
  • sostituzione di altri lavoratori.
Le cose si preparano, dunque, a cambiare rispetto a quanto era stato stabilito dal Decreto Dignità del 2018, che aveva previsto per i contratti a termine una durata di 12 mesi, con possibilità di proroga di ulteriori 12 mesi ma comunque non oltre i 24 mesi e solo a condizione di riportare causali stringenti, per esempio esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, sostituzione di altri lavoratori, esigenze legate a significativi aumenti temporanei e non programmabili dell’attività ordinaria. 

Il nuovo Decreto Lavoro interviene sulle ipotesi che permettono al datore di lavoro di rinnovare o prorogare oltre i 12 mesi un contratto di lavoro a tempo determinato, modificando le causali e, rispetto a quanto inizialmente previsto, la versione finale approvata del Decreto concede maggiore autonomia alle parti, allentando lo stringente sistema di causali del Decreto dignità e non riporta più la necessità di certificazione preventiva del contratto presso una delle sedi delle commissioni di certificazione nel caso di mancato esercizio di delega da parte della contrattazione collettiva.

Ciò significa che se non è previsto nulla in merito dalla contrattazione collettiva, le parti, vale a dire azienda e lavoratori, possono definire le esigenze tecniche, organizzative e produttive che giustificano la proroga di un contratto a termine. 

Quando cambiano i contratti a termine dopo approvazione decreto Lavoro 

Stando a quanto confermano le ultime notizie dopo l'approvazione ufficiale del Decreto Lavoro, le modifiche previste per le causali di assunzione a tempo determinato dovrebbero partire da subito ed essere, al momento, in via sperimentale.

La nuova norma dovrebbe, infatti, essere valida fino al 31 dicembre 2024. Dopodicchè si deciderà definitivamente cosa fare in merito.