Dimissioni 2023 calcolo giorni ferie, festivi, lavorativi e permessi per preavviso

di Marianna Quatraro pubblicato il
Dimissioni 2023 calcolo giorni ferie, fe

Dimissioni 2023 tempi e calcolo giorni ferie, permessi, festivi, lavorativi per preavviso

I tempi per la presentazione delle dimissioni nel 2023 sono cambiati, con una procedura specifica e dettagliata da seguire. Oltre ai passaggi formali, esistono altri elementi cruciali da capire, iniziando dal preavviso.

Quale è il suo termine previsto?
In questo articolo, risponderemo a questa domanda, ma anticipiamo immediatamente un punto chiave: la data effettiva delle dimissioni coincide con la fine del rapporto lavorativo, dopo il periodo di preavviso. Pertanto, è necessario indicare nel modulo di dimissioni il giorno seguente all'ultimo effettivo di lavoro.

E se entriamo nel dettaglio della normativa ovvero dei casi particolari, ci sono anche altre questioni da affrontare. Ad esempio cosa succede se le dimissioni coincidono con un giorno festivo? E c'è differenza tra il sabato e la domenica? Approfondiamo allora questo e altri aspetti ovvero

  • Dimissioni online e tempi di preavviso
  • Calcolo giorni dimissioni con ferie, permessi, festivi

Dimissioni online e tempi di preavviso

Il primissimo aspetto di cui il lavoratore deve entrare a conoscenza è quello dei tempi di preavviso in caso di dimissioni volontarie. Si tratta di quel periodo di tempo che deve trascorrere tra il momento in cui si comunica la decisione di abbandonare il posto di lavoro e il giorno in cui la separazione diventa formale.

Ricordando sempre che occorre consultare il proprio Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) perché sono sempre possibili casi particolari e attentamente normati, in linea di massima il dipendente può dare il preavviso in ogni momento del rapporto di lavoro.

I periodi sono variabili in quanto dipendono non solo dalla tipologia di contratto, ma anche dal grado di classificazione, dalla veterinità nel servizio e dalla professionalità. Le motivazioni sono facilmente comprensibili: sostituire un responsabile del reparto o un dirigente con lunga esperienza è meno semplice rispetto alla sostituzione di un impiegato.

Ecco allora che se in alcuni casi è sufficiente una comunicazione con 7 giorni di anticipo, in altri può prolungarsi fino a 120 giorni.

La novità con cui fare i conti è in realtà un'altra perché nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro e di dimissioni volontarie e per giusta causa (mancato o ritardato pagamento dello stipendio, mancata regolarizzazione della posizione contributiva, comportamento offensivo del datore di lavoro, ad esempio) occorre procedere obbligatoriamente con le dimissioni online.

E per farlo bisogna collegarsi al sito Cliclavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le sezioni in cui è composta sono cinque: dati identificativi del lavoratore, dati identificativi del datore di lavoro, dati del rapporto di lavoro, data di decorrenza delle dimissioni o risoluzione consensuale, dati del soggetto abilitato e dati identificativi del modulo.

Le eccezioni alla procedura online per rassegnare le dimissioni sono a favore di coloro che non sono dipendenti, i lavoratori delle pubbliche amministrazioni, i lavoratori marittimi, i lavoratori in periodo di prova, il lavoro domestico.

Calcolo giorni dimissioni con ferie, permessi, festivi

Esaminiamo i casi particolari della normativa in vigore sulle dimissioni e su come fare a iniziare dalla coincidenza tra la data di decorrenza delle dimissioni con il sabato o con un giorno festivo.

Facendo ancora una volta presente che il contratto collettivo nazionale di lavoro è il punto di riferimento perché può contenere disposizioni specifiche, in assenza di indicazione il conteggio include giorni consecutivi e quindi il primo giorno non lavorato può coincidere con un festivo.

Ancora più particolare è il caso di chi fruisce di ferie e permessi durante il periodo di preavviso. Le leggi in vigore sulle dimissioni prevedono infatti la sospensione del preavviso e fanno slittare la data di termine del rapporto per il numero di giorni equivalenti corrispondente a quelli di assenza.

Ma se il datore di lavoro non lo accetta ovvero non è d'accordo con lo spostamento della data di interruzione del rapporto di lavoro, i giorni di assenza devono essere indennizzati.