Dimissioni 2023 tempi e calcolo giorni ferie, permessi, festivi, lavorativi per preavviso
I tempi per la presentazione delle dimissioni nel 2023 sono cambiati, con una procedura specifica e dettagliata da seguire. Oltre ai passaggi formali, esistono altri elementi cruciali da capire, iniziando dal preavviso.
Quale è il suo termine previsto?
In questo articolo, risponderemo a questa domanda, ma anticipiamo immediatamente un punto chiave: la data effettiva delle dimissioni coincide con la fine del rapporto lavorativo, dopo il periodo di preavviso. Pertanto, è necessario indicare nel modulo di dimissioni il giorno seguente all'ultimo effettivo di lavoro.
E se entriamo nel dettaglio della normativa ovvero dei casi particolari, ci sono anche altre questioni da affrontare. Ad esempio cosa succede se le dimissioni coincidono con un giorno festivo? E c'è differenza tra il sabato e la domenica? Approfondiamo allora questo e altri aspetti ovvero
Ricordando sempre che occorre consultare il proprio Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) perché sono sempre possibili casi particolari e attentamente normati, in linea di massima il dipendente può dare il preavviso in ogni momento del rapporto di lavoro.
I periodi sono variabili in quanto dipendono non solo dalla tipologia di contratto, ma anche dal grado di classificazione, dalla veterinità nel servizio e dalla professionalità. Le motivazioni sono facilmente comprensibili: sostituire un responsabile del reparto o un dirigente con lunga esperienza è meno semplice rispetto alla sostituzione di un impiegato.
Ecco allora che se in alcuni casi è sufficiente una comunicazione con 7 giorni di anticipo, in altri può prolungarsi fino a 120 giorni.
La novità con cui fare i conti è in realtà un'altra perché nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro e di dimissioni volontarie e per giusta causa (mancato o ritardato pagamento dello stipendio, mancata regolarizzazione della posizione contributiva, comportamento offensivo del datore di lavoro, ad esempio) occorre procedere obbligatoriamente con le dimissioni online.
E per farlo bisogna collegarsi al sito Cliclavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le sezioni in cui è composta sono cinque: dati identificativi del lavoratore, dati identificativi del datore di lavoro, dati del rapporto di lavoro, data di decorrenza delle dimissioni o risoluzione consensuale, dati del soggetto abilitato e dati identificativi del modulo.
Le eccezioni alla procedura online per rassegnare le dimissioni sono a favore di coloro che non sono dipendenti, i lavoratori delle pubbliche amministrazioni, i lavoratori marittimi, i lavoratori in periodo di prova, il lavoro domestico.
Esaminiamo i casi particolari della normativa in vigore sulle dimissioni e su come fare a iniziare dalla coincidenza tra la data di decorrenza delle dimissioni con il sabato o con un giorno festivo.
Facendo ancora una volta presente che il contratto collettivo nazionale di lavoro è il punto di riferimento perché può contenere disposizioni specifiche, in assenza di indicazione il conteggio include giorni consecutivi e quindi il primo giorno non lavorato può coincidere con un festivo.
Ancora più particolare è il caso di chi fruisce di ferie e permessi durante il periodo di preavviso. Le leggi in vigore sulle dimissioni prevedono infatti la sospensione del preavviso e fanno slittare la data di termine del rapporto per il numero di giorni equivalenti corrispondente a quelli di assenza.
Ma se il datore di lavoro non lo accetta ovvero non è d'accordo con lo spostamento della data di interruzione del rapporto di lavoro, i giorni di assenza devono essere indennizzati.