Dimissioni online e tempi di preavviso
Dimissioni 2022 tempi e calcolo giorni ferie, permessi, festivi, lavorativi per preavviso
Sono cambiati i tempi e rassegnare le dimissioni nel 2022 comporta una procedura da seguire ben precisa e dettagliata. Al di là delle operazioni formali ci sono però numerosi altri aspetti da conoscere, a iniziare dal preavviso. Entro quanto va dato?
Risponderemo a questa domanda in questo articolo, ma anticipiamo subito un aspetto centrale: la data di decorrenza delle dimissioni è quella di cessazione del rapporto di lavoro decorso il periodo di preavviso. Di conseguenza è nel modulo per le dimissioni occorre indicare il giorno successivo all'ultimo di lavoro.
E se entriamo nel dettaglio della normativa ovvero dei casi particolari, ci sono anche altre questioni da affrontare. Ad esempio cosa succede se le dimissioni coincidono con un giorno festivo? E c'è differenza tra il sabato e la domenica? Approfondiamo allora questo e altri aspetti ovvero
Ricordando sempre che occorre consultare il proprio Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) perché sono sempre possibili casi particolari e attentamente normati, in linea di massima il dipendente può dare il preavviso in ogni momento del rapporto di lavoro.
I tempi sono variabili perché legati non solo al tipo di contratto, ma anche al livello di inquadramento, all'anzianità di servizio e alla qualifica. Le ragioni si comprendo con facilità: sostituire un capo reparto o un dirigente con una lunga anzianità è meno semplice rispetto a rimpiazzare un impiegato.
Ecco allora che se in alcuni casi è sufficiente una comunicazione con 7 giorni di anticipo, in altri può prolungarsi fino a 120 giorni.
La novità con cui fare i conti è in realtà un'altra perché nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro e di dimissioni volontarie e per giusta causa (mancato o ritardato pagamento dello stipendio, mancata regolarizzazione della posizione contributiva, comportamento offensivo del datore di lavoro, ad esempio) occorre procedere obbligatoriamente con le dimissioni online.
E per farlo bisogna collegarsi al sito Cliclavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le sezioni in cui è composta sono cinque: dati identificativi del lavoratore, dati identificativi del datore di lavoro, dati del rapporto di lavoro, data di decorrenza delle dimissioni o risoluzione consensuale, dati del soggetto abilitato e dati identificativi del modulo.
Le eccezioni alla procedura online per rassegnare le dimissioni sono a favore di coloro che non sono dipendenti, i lavoratori delle pubbliche amministrazioni, i lavoratori marittimi, i lavoratori in periodo di prova, il lavoro domestico.
Esaminiamo i casi particolari della normativa in vigore sulle dimissioni e su come fare a iniziare dalla coincidenza tra la data di decorrenza delle dimissioni con il sabato o con un giorno festivo.
Facendo ancora una volta presente che il contratto collettivo nazionale di lavoro è il punto di riferimento perché può contenere disposizioni specifiche, in assenza di indicazione il conteggio include giorni consecutivi e quindi il primo giorno non lavorato può coincidere con un festivo.
Ancora più particolare è il caso di chi fruisce di ferie e permessi durante il periodo di preavviso. Le leggi in vigore sulle dimissioni prevedono infatti la sospensione del preavviso e fanno slittare la data di termine del rapporto per il numero di giorni equivalenti corrispondente a quelli di assenza.
Ma se il datore di lavoro non lo accetta ovvero non è d'accordo con lo spostamento della data di interruzione del rapporto di lavoro, i giorni di assenza devono essere indennizzati.