Nuova doccia gelata dall’Ue sull’aumento degli stipendi dei lavoratori mentre slitta la discussione sull’introduzione del salario minimo in Italia
E’ slittata la discussione sulla introduzione di un salario minimo nel nostro Paese, proposta dalle opposizioni per riconoscere a tutti i lavoratori e le lavoratrici una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi con l’obiettivo di contrastare lo sfruttamento a lavoro e garantire una vita dignitosa ai singoli e alle famiglie. Ma la vera doccia gelata sugli aumenti degli stipendi, inclusi gli stipendi minimi, arriva dall’Unione Europea.
Secondo la Lagarde, un aumento eccessivo degli stipendi potrebbe alimentare l'aumento dei prezzi oltre l’obiettivo prefissato, per cui è necessario raggiungere un accordo sul nuovo Patto di Stabilità proposto dalla Commissione Europea prima della fine di quest’anno.
Se, infatti, gli stipendi dovessero aumentare ancora, sarebbero necessarie ulteriori misure restrittive, dopo il continuo aumento dei tassi di interesse che ormai prosegue da mesi.
Anche secondo quanto spiegato dal commissario europeo per gli affari economici, Paolo Gentiloni, i prezzi potrebbero salire ancora se gli stipendi dovessero ancora aumentare e una dinamica del genere porterebbe a un'inflazione più alta del previsto, con una reazione più forte della politica monetaria, che si ripercuoterebbero ancora, e di nuovi, su consumi e investimenti.
Se, dunque, l’Ue dice stop ad aumenti degli stipendi, è chiaro che le conseguenze per tutti i cittadini italiani saranno quelle di continuare ad avere le retribuzioni attuali senza ulteriori incrementi generalizzati al momento.
Altro intervento dell’Ue su stipendi e aumento degli stipendi minimi riguarda l’importo dello stipendio minimo che secondo l’Ue sarebbe giusto. Dopo una recente nuova direttiva Ue, per l’adeguamento degli stipendi tra uomini e donne, per rafforzare la parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore tramite trasparenza retributiva e relativi meccanismi di applicazione, la stessa Ue si è espressa sul salario minimo ritenendo la cifra oraria adeguata e giusta sarebbe di 7,68 euro e non di 9 euro l’ora come proposto in Italia.
Sono 21 su 27 i paesi europei che hanno un salario minimo previsto dalla legge e di questi solo 6 (Germania, Francia, Olanda, Lussemburgo, Irlanda, Belgio) hanno un salario minimo dei 9 euro l’ora, mentre gli altri 15 paesi europei hanno salari minimi fissati dalla legge inferiori ai 7 euro orari, per esempio, la Spagna lo ha di 6,06 euro l’ora, il Portogallo di 4,25 euro l’ora, la Grecia di 3,83 euro l’ora, l’Ungheria di 3,21 euro l’ora fino alla Bulgaria che ha lo stipendio minimo più basso di 2 euro l’ora.