Flessibilità orario di lavoro, quando si può richiedere e come funziona

di Marianna Quatraro pubblicato il
Flessibilità orario di lavoro, quando si

Flessibilità orario di lavoro 2019

Per chi cerca flessibilità nell'orario di lavoro esistono vari strumenti a disposizione. Ecco casa prevede la normativa 2019 e quali sono le eccezioni.

La flessibilità dell'orario di lavoro presenza vantaggi sia per l'azienda e sia per i lavoratori, qualunque sia il comparto di riferimento tra dipendenti pubblici, metalmeccanici, enti locali, scuola, pubblico impiego, per mamme, personale Ata, Ccnl turismo, Ccnl commercio e part time.

Per il lavoratore significa sentirsi più autonomi nella gestione del tempo, migliorare la qualità della vita, rendere compatibili il lavoro e gli impegni privati, lavorare con rinnovata motivazione.

Per le aziende i benefici vanno ricercati nell'aumento della produttività, nella diminuzione dei conflitti interni tra dipendenti, nell'aumento della soddisfazione dei lavoratori, nel miglioramento della sua immagine.

Flessibilità, come funziona con le regole 2019

Quando si parla di flessibilità occorre ricordare l'esistenza di diversi tipi. Il primo e più noto è quello che riguarda gli orari di entrata e di uscita con il datore di lavoro che individua una fascia oraria entro cui entrare in azienda e tornare a casa, naturalmente nel rispetto delle norme sul minimo giornaliero stabilito nel Contratto collettivo nazionale di lavoro.

Il secondo tipo di flessibilità è la compresenza. In questo caso sono individuate fasce orarie in cui i lavoratori devono essere presenti in azienda, ma nell'ambito di questa forchetta di tempo possono muoversi in libertà in termini di orario d'entrata e orario di uscita.

Naturalmente anche chi fruisce di questa opzione è chiamato a rispettare il minimo giornaliero stabilito nel Contratto collettivo nazionale di lavoro.

C'è anche una terza forma di orario flessibile ed è il cosiddetto orario concentrato. In buona sostanza l'azienda fissa l'orario giornalieri, ad esempio 6 ore e il lavoratore può decidere di essere presente consecutivamente, senza pausa pranzo ad esempio, con il vantaggio di andare via un po' prima. Infine, se c'è una tendenza che sta prendendo sempre più piede anche in Italia è il lavoro a isole.

Già abbondantemente diffusa nelle principali realtà lavorative oltreoceano, ai dipendenti che svolgono la stessa attività viene assegnata la massima autonomia nell'organizzazione del lavoro, dei turni, delle modalità, degli orari e del raggiungimento degli obiettivi. Al gruppo viene chiesta la continuità del servizio.

Facendo presente che non si possono superare le 48 ore settimanali, i contratti collettivi nazionali di lavoro possono normare le procedure necessarie per applicare la flessibilità, il limite massimo dell'orario, la contrattazione aziendale sull'organizzazione dell'orario, il pagamento per le ore aggiuntive e in caso di orario ridotto.

Flessibilità, deve essere sempre accettata?

Gli accordi di flessibilità non possono essere limitati a una intesa verbale, ma devono essere messi nero su bianco.

Ricordando che il lavoratore ha diritto a conoscere le variazioni con un preavviso di due giorni, se rifiuta le clausole della flessibilità non può essere allontanato per giustificato motivo e in ogni caso possono revocare il consenso i lavoratori che devono assistere una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa caratterizzata da gravità e con il 100% di invalidità che comporta l'assistenza continuativa.

Allo stesso tempo possono recedere i lavoratori affetti da patologie oncologiche o da gravi malattie cronico-degenerative e i loro familiari. Stessa cosa per chi ha un figlio convivente di età non superiore a 13 anni o portatore di handicap. Infine, possibilità di recedere anche per gli studenti.

Ricordiamo che il funzionamento del contratto di secondo livello e quali sono le regole previste per stipendi, mansioni, orari, ferie, permessi, malattia, in base alle singole peculiarità aziendali e che prevede deroghe ai contratti di lavoro nazionale di ogni genere, da quello metalmeccanici a quello del terziario e del commercio, a quello del turismo, delle telecomunicazioni, permette di gestire in maniera più flessibile gli orari di lavoro, derogare sui contratti a tempo determinato e detassare i premi di produzione.