Cosa deve fare un datore di lavoro per proteggere i lavoratori dal gran caldo d’estate: ecco quali sono gli obblighi da rispettare i diritti dei lavoratori
Quali sono gli obblighi dei datori di lavoro per proteggere dal gran caldo estate lavoratori e i diritti dei dipendenti? Svolgere un’attività lavorativa significa sempre assolvere a doveri a lavoro ma anche aver garantiti specifici diritti e quando arriva l’estate insieme al gran caldo lavorare, e soprattutto svolgere determinate attività, diventa decisamente pesante.
E proprio per evitare situazioni e condizioni di lavoro difficili e scomode, la legge prevede diversi obblighi da rispettare per i datori di lavoro per tutelare i propri dipendenti dal gran caldo estivo. Vediamo quali sono e quali sono anche i diritti dei lavoratori.
Ciò significa, per esempio, che all'interno di un ufficio deve esserci l'aria condizionata da mantenere nel rispetto dei limiti massimi di inverno e minimi di temperatura d’estate.
Soprattutto nel caso di lavori all’esterno, è obbligatorio per il datore di lavoro programmare il lavoro fisico più pesante nelle ore più fresche, organizzare il lavoro in modo da svolgerlo sempre in zone meno esposte al sole, nonchè aumentare il numero delle pause di recupero in aree confortevoli, che lo stesso datore di lavoro deve indicare a meno che non lasci la scelta a discrezione dei dipendenti se e quando possibile.
Nei casi di gran caldo, infatti, è possibile allungare le pause a lavoro anche se, per legge, non sussiste alcuna regola che preveda pause più lunghe o maggiori. E’ a discrezione di ogni datore di lavoro e azienda decidere di allungare la pausa, così come è a discrezione del datore di lavoro decidere eventuali turni di riposo più lunghi a lavoro quando fa molto caldo. Anche in tal caso, però, non si tratta proprio di un obbligo quanto di una buona condotta.
Se il principio da seguire è quello di garantire sempre ai dipendenti ambienti di lavoro sani, salubri e sicuri, è chiaro che spetta sempre al datore di lavoro garantire tali condizioni di lavoro e quando ci sono difficoltà come quelle del gran caldo in estate, il datore di lavoro deve adeguarsi ai ‘tempi’ e decide pause più lunghi, riposi ed anche eventuali chiusure o sospensioni di attività quando tali scelte sono volte a proteggere i lavoratori dal gran caldo d’estate, altrimenti i rischi potrebbero essere elevati, per salute dei lavoratori e sanzioni per lo stesso datore di lavoro.
Tra gli altri doveri che un datore di lavoro ha per proteggere i suoi lavoratori dal gran caldo estivo vi sono:
Non sussistono, per legge, ulteriori particolari diritti come avere pause più lunghe (che come spiegato sono a discrezione dei datori di lavoro), o usufruire di riposi e permessi specifici nei casi di gran caldo estivo a lavoro.
Il dipendente ha diritto ad andare via e chiedere un permesso a lavoro solo se il caldo eccessivo è dovuto a malfunzionamenti degli impianti di climatizzazione o ad eventi atmosferici eccezionali.
E’, inoltre, diritto dei dipendenti smettere del tutto di lavorare nel caso di gran caldo a lavoro ma solo ed esclusivamente se si registrano eccessive temperature e in tali casi si ricorre alla Cassa Integrazione Ordinaria.
Secondo quanto spiegato dall’Inps, è diritto dei lavoratori procedere al blocco totale del lavoro con la Cig se le temperature elevate quando sono superiori a 30 gradi impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o implicano l’uso di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.
Si tratta di un diritto riconosciuto soprattutto a tutela della salute del lavoratore che potrebbe risentirne particolarmente svolgendo la propria attività esposto troppo al sole.