Cosa potrebbe cambiare a settembre per regole e tasse per lavoro e stipendi dopo il primo Decreto Lavoro di maggio: chiarimenti
Quali sono i sei interventi su regole e tasse lavoro e stipendi previsti in manovra finanziaria o apposito decreto Settembre? Cambiano ancora le regole e le tasse su lavoro e stipendi in vista della prossima Manovra Finanziaria 2024 ma si tratta di cambiamenti che potrebbero avvenire anche con il nuovo Decreto Lavoro di settembre-ottobre, dopo le recenti novità sul lavoro già al via dopo l’approvazione del Decreto Lavoro del primo maggio.
L’intenzione del governo è rendere strutturale o almeno a prorogare per i primi sei mesi del nuovo anno 2024 l’aumento deciso con il nuovo Decreto Lavoro di maggio, che ha portato il taglio del cuneo fiscale dal 3% al 7% per redditi annui fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro annui per aumentare ancora gli stipendi dando maggio potere di acquisti ai lavoratori contro l'alta inflazione,
Secondo intervento che permetterebbe di aumentare gli stipendi, riducendo le tasse da pagare, è la detassazione delle tredicesime, che permetterebbe di ricevere importi maggiori della mensilità aggiuntiva di dicembre.
L’intenzione del governo è stabilire una detassazione per ridurre le tasse sulla tredicesima mensilità di dicembre fino al 15% ma si tratterebbe di una misura non valida per tutti i pensionati a lavoratori ma solo per coloro che percepiscono redditi più bassi e forse la soglia sarà ancora una volta fissata sui 25mila-35mila euro annui, come già avvenuto per l’applicazione del taglio del cuneo fiscale.
Insieme alla detassazione della tredicesima si parla anche di tassazione agevolata sui premi di produttività al 5%, lavoro straordinario ed estensione dei fringe benefit con soglia esentasse al momento valida solo per lavoratori dipendenti con figli ma da ampliare a tutti senza condizioni.
Terzo intervento importante che avrebbe certamente impatto su tutti gli stipendi sarebbe l’introduzione del salario minimo. Le discussioni in merito vanno avanti ormai da mesi e si tratta di una questione piuttosto controversa ancora nel nostro Paese, su cui il governo appare molto diviso, tra maggioranza e opposizione, nonostante le recenti aperture.
Secondo la ministra del Lavoro Calderone, non sarebbe l'introduzione di un salario minimo fissato per legge a risolvere il problema occupazionale e degli stipendi nel nostro Paese. Secondo la ministra, bisognerebbe lavorare soprattutto sull’aumento della produttività e sulla valorizzazione degli assetti contrattuali.
La discussione sull’introduzione del salario minimo in Italia è stata rimandata da agosto, quando ne è stata avanzata la proposta, a settembre, ma, se dovesse essere approvato, sarebbe di importo inferiore ai 9 euro l’ora, perché nella discussione sull’introduzione del salario minimo, bisogna, infatti, considerare la posizione dell’Ue che si è chiaramente espressa sul salario minimo ritenendo che la cifra oraria adeguata e giusta sarebbe di 7,68 euro e non di 9 euro l’ora come proposto in Italia.
Si attendono ulteriori novità da confermare per il reddito di cittadinanza che sta ormai per esaurirsi per tutti (entro il 31 dicembre 2023) ma modificato già a partire dal primo settembre.
A inizio settembre ha, infatti, debuttato il nuovo strumento, Supporto alla formazione e al lavoro, valido per gli ex percettori del Rdc occupabili di età compresa tra i 18 e i 59 anni,
Il Supporto alla formazione e al lavoro spetta solo ai soggetti occupabili di età compresa fra i 18 e 59 anni. Per accedervi gli stessi soggetti devono avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro con un Centro per l’impiego e il beneficio decade subito se si rifiuta già una sola offerta di lavoro considerata congrua per distanza da casa, tipologia di lavoro e contratto, durata del lavoro, ecc.
I requisiti per accedere al Supporto alla formazione e al lavoro sono i seguenti:
avere un Isee entro i 6mila euro;
essere residenti in Italia;
nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta;
nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, o di aeromobili di ogni genere;
non essere sottoposti a misura cautelare personale, a misura di prevenzione e non avere condanne definitive, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.
La stima dei primi beneficiari della misura è di circa 120-130mila soggetti che hanno esaurito il reddito di cittadinanza a luglio e agosto ed entro fine anno si arriverà a circa 230mila persone.
Cosa cambia per le regole del lavoro domestico
Ulteriori novità per il lavoro attese a settembre riguardano le regole per il lavoro domestico: stando a quanto previsto, in particolare, si lavora per dedurre dal reddito complessivo i contributi previdenziali versati ai lavoratori domestici e a figure che forniscono assistenza personale o familiare. L’obiettivo è portare da 1.549,37 euro a 3mila euro la soglia delle spese deducibili.