Il lavoro e le professioni più ambite dagli italiani tra attese e speranze per il 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
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La ritornata tendenza alla ricerca del posto fisso: cosa cercano gli italiani e ambizioni lavorative principali per la maggior parte delle persone

C’erano una volta gli anni Ottanta quando la principale ambizione di tutti coloro che si affacciavano al mondo del lavoro era diventare un libero professionista. Poi c’è stata la corsa al posto fisso, poi si è tornati a voler essere lavoratori autonomi per poter avere guadagni sempre maggiori ma la tendenza oggi è nuovamente cambiata e l’ambizione di tutti è tornata ad essere quella di avere un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato per il 2023

Per tanti una speranza, per tanti altri ardua impresa. Il mercato del lavoro di oggi, infatti, è ancora fortemente in crisi e sono tantissimi i giovani di oggi incastrati in carriere precarie e discontinue che non permettono loro nemmeno di crearsi un certo futuro pensionistico.

Qual è il lavoro più ambito tra gli italiani nel 2023 

Stando a quanto riportano le ultime notizie emerse da una serie di indagini di società specializzate, è il contratto stabile la principale aspirazione degli italiani. In particolare, un italiano su due (il 49%) mirerebbe al contratto di lavoro indeterminato, per il 67% degli italiani un lavoro stabile è fondamentale per costruire un futuro più certo e con maggiori certezze per progettare acquisti o vacanze.

La percentuale scende al 64% per coloro che hanno un’età compresa tra 35 e 44 anni e al 63% per coloro che hanno un’età compresa tra 25 e 34 anni, per poi risalire al 70% per coloro che hanno un’età compresa tra i 45 e i 64 anni. Il posto fisso sembrerebbe particolarmente ambito dai giovani tra 18 e 24 anni, mentre solo due italiani su dieci rischierebbero con un'attività in proprio.

Settori e professioni più desiderate dagli italiani per il 2023

Gli altri dati riportano che tre italiani su dieci cercherebbero per un impiego nel settore pubblico, circa il 28% delle persone, in crescita di 13 punti percentuali rispetto ad ottobre 2016; nel 12% dei casi l’ambizione sarebbe quella di diventare insegnante; percentuale che scende all’11% per le figure di programmatore informatico, esperto in comunicazione digitale e social marketing, al 10% per dirigente d'azienda, creativo in una società di comunicazione e designer, al 9% per le professioni di bancario, commerciante e artigiano con un negozio di proprietà, all’8% per imprenditore, avvocato, commercialista, medico, notaio, ricercatore universitario e lavoratore in un cooperativa sociale/educativa.