Caregiver in Italia 2019, anche tanti giovani
Siamo il Paese europeo tra quelli esaminati in cui gli accompagnatori si prendono cura più di altri dei nonni e meno di altri dei genitori.
Degli accompagnatori di invalidi in Italia non si può proprio fare a meno. Ricoprono un ruolo fondamentale negli equilibri di una famiglia e della società e spesso sostituiscono l'assistenza che lo Stato non sempre riesce a garantire in maniera completa e soddisfacente. Ma se ci addentriamo ancora più a fondo nel mondo dei caregiver - figura alla ricerca di un definitivo riconoscimento legale - scopriamo che sono tanti gli adolescenti e, più in generale, i giovani che ricoprono questo ruolo.
Rispetto a quanto accade in altri Paesi, sono proprio loro quelli che stanno maggiormente vicini ai nonni, figura centrale nelle relazioni familiari. Leggere i racconti delle loro storie fa sempre un certo effetto perché si tratta di ragazzi che sono stati costretti a diventare subito più responsabili per via della malattia di un fratello o della mancanza di un genitore e a rinunciare ai tradizionali svaghi di questa età. Ma sempre con il sorriso sul volto.
La fotografia della figura degli accompagnatori di invalidi in Italia è stata scattata grazie al progetto "ME-WE - Supporto psicosociale per la promozione della salute e del benessere dei giovani caregiver adolescenti" o "Psychosocial support for promoting mental health and wellbeing among adolescent young carers in Europe" secondo la denominazione originale.
Dalle nostre parti si registra una specificità molto evidente perché siamo il Paese europeo tra quelli esaminati (gli altri sono Svezia, Regno Unito, Belgio, Slovenia, Svizzera, Olanda) in cui gli accompagnatori si prendono cura più di altri dei nonni e meno di altri dei genitori. Si registra poi un supplemento di attenzione nei confronti degli altri parenti, quelli cioò che non siano un familiare di primo grado. I dati rivelano che
La persona assista dal giovane accompagnatore è dunque quasi sempre un familiare, che si tratti di un nonno o un genitori, un fratello o più genericamente un parente. Ma sempre colpito da disabilità o malattie croniche, problemi di salute mentale o fiscale. I giovani caregiver si trovano nella situazione di dover imparare molto in fretta a occuparsi di questioni molto delicate come la gestione del budget familiare, l'aiuto nella somministrazione delle medicine.
Ma anche l'assistenza fisica in tutte le sue forme, il supporto nella comunicazione, i lavori di casa, la gestione delle ricette mediche, la cura della persona e il supporto emotivo. E se prendersi cura di un familiare è un atto di grande solidarietà è evidente come in assenza di servizi di supporto adeguati, anche e soprattutto i giovani volenterosi possano andare in difficoltà.