Ernia al disco: percentuali, importi e benefici
Alle differenti patologie legate all'ernia del disco corrispondono conseguenze differenti con riflessi sulla possibilità di chiedere l'invalidità con i benefici che ne derivano.
Tutto dipende dal quanto l'ernia al disco incida sulla propria vita o sull'attività lavorativa. L'invalidità non è infatti riconosciuta in automatico ma è necessario fare alcune indispensabili precisazioni.
L'ernia del disco è una patologia frequente, ma le differenze tra i vari casi sono numerose. Il disco intervertebrale è costituito da una parte periferica e da una centrale gelatinosa.
Ebbene, la patologia nasce da una piccola rottura o una lacerazione della parte periferica o da una dislocazione di quella centrale, il cosiddetto nucleo polposo.
In base al tipo di fuoriuscita del nucleo parliamo di ernia contenuta se il disco presenta una sporgenza limitata nel canale vertebrale, ernia protrusa ovvero lo spostamento parziale del nucleo, ernia espulsa o migrata con la rottura dell'anello fibroso e fuoriuscita nel canale vertebrale di materiale discale.
Dal punto di vista statistico, le ernie più frequenti sono quelle lombari, seguite da quelle cervicali e quindi da quelle dorsali. Sono comunque frequenti i casi di ernie multiple. Dopo questa breve premessa di inquadramento della malattia, analizziamo
Alle differenti patologie corrispondono conseguenze differenti con riflessi sulla possibilità di chiedere l'invalidità con i benefici che ne derivano. Anche se si tratta di una malattia benigna, l'ernia del disco può essere invalidante per il dolore.
La sola via d'uscita, accanto alle cure, è concedersi periodi più o meno lunghi di riposo e la sospensione delle attività. I vari tipi di ernia irritano le strutture nervose adiacenti Il ciclo di cure fisioterapiche può comprendere bioforesi (sistema di veicolazione del farmaco senza ago), sit (infiltrazione transdermica senza ago), terapia manuale (manovre osteopatiche), laser yag (laser ad alta potenza), correnti interferenziali, tecarterapia e tens.
Solo se l'ernia al disco incide sulla propria vita o l'attività lavorativa scatta l'invalidità. A norma di legge, l'Inps non include infatti l'ernia al disco tra le patologie per cui è possibile accedere gli aiuti legati all'invalidità.
Nell'elenco rientrano infatti solo ernia iatale, ernia epigastrica, crurale, ernia ombelicale, ernia inguinale ed ernia ipogastrica. L'ernia del disco rientra solo riguarda le vertebre lombari e il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico di stabilizzazione del rachide lombare.
Il solo caso che rientra tra le patologie invalidanti è dunque quello dell'ernia del disco rientra solo riguarda le vertebre lombari e il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico di stabilizzazione del rachide lombare.
E solo se la percentuale riconosciuta è tra il 31 e il 40%. A tal proposito ricordiamo che il livello minimo è al 33% che permette di fruire di agevolazioni all'acquisto di protesi o presidi medici.
Se il riconoscimento è al 50% si aprono le porte a congedi per cure mediche mentre con l'invalidità al 45% viene permessa l'iscrizione nelle liste di lavoro delle categorie protette.
Facilitazioni al 66% poiché non si va al di là dell'esenzione dal pagamento del ticket sanitario in occasione delle visite mediche o di esami legati alla malattia per cui è stata richiesta l'invalidità.
Aumenta la percentuale di invalidità ed ecco che al 74% scatta l'assegno mensile il cui importo non è fisso perché tiene conto del reddito dell'invalido di tiroide.
Con il 100% ovvero con l'invalidità totale si ha accesso all'indennità di accompagnamento, ma solo nel caso di impossibilità di deambulazione ovvero di compiere le azioni indispensabili nella vita di tutti i giorni, dal mangiare al vestirsi.
Con la stessa percentuale di invalidità si ha diritto anche alla pensione di inabilità, dimezzata con il ricovero in una struttura sanitaria pubblica.