Giorni malattia e assenze riconosciuti per malati di tumore 2023 sul lavoro

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Giorni malattia e assenze riconosciuti per malati di tumore 2023 sul lavoro

La normativa che riconosce e tutela i diritti dei malati di tumore ha subito continui aggiornamenti. È stato così nel 2023 ed è lecito credere che anche nel 2023 possa subire nuovi cambiamenti.

Al centro delle nuove scelte materia di riconoscimento dei diritti ovvero dei giorni e delle assenze per malattia riconosciuti c'è il tentativo di rimanere al passo con i tempi. L'organizzazione del lavoro è in continuo mutamento e di conseguenza quelle leggi approvate negli anni scorsi non trovano piena aderenza con la realtà.

Pensiamo ad esempio agli sviluppo legati al lavoro a distanza o al ricorso alla nuove tecnologie. Se c'è però un aspetto che non cambia è la volontà del legislatore di assicurare ai malati di tumore le necessarie tutela prestando una doppia attenzione.

Innanzitutto all'evoluzione del mercato del lavoro, ma anche allo sviluppo della medicina e della ricerca scientifica per andare incontro ai bisogni extra-sanitari dei malati sui piani lavorativo e sociale. Ci interessa allora approfondire in questo articolo

  • Malati di tumore, giorni e assenze riconosciuti
  • A chi spettano i diritti e quando
  • Diritti sul lavoro per i malati di tumore

Malati di tumore, giorni malattia e assenze riconosciuti

Non c'è alcun dubbio che il tumore sia tra le peggiori malattie e che necessitano di trattamenti particolari. Ecco perché le leggi 2023 prevedono agevolazioni supplementari o comunque differenti per tutelare il diritto alla cura.

Il suggerimento di base è di leggere con attenzione il Contratto collettivo nazionale di lavoro di appartenenza perché non esiste una regola unica in materia. Ma ci sono appunti numerosi Ccnl a prevedere quanti giorni e quali assenze sono riconosciuti per i malati di tumore.

Si scopre allora dell'esistenza di facilitazioni sia per i lavoratori che devono assentarsi per effettuare esami, visite mediche o trattamenti oncologiche. Ma anche e soprattutto per chi, nei giorni successivi a una terapia che provoca stanchezza, non si sente nelle forze fisiche e mentali di affrontare una giornata lavorativa.

La legge di riferimento è la 104, quella che tutela i diritti di chi è alle prese con disabilità gravi. Ecco allora che i malati di tumori possono sempre fruire di permessi lavorativi pari a 3 giorni al mese ovvero 2 ore al giorno per la medesima copertura e permessi lavorativi per eventi e cause particolari pari a 3 giorni all'anno.

In seconda battuta di congedo per cure agli invalidi per 30 giorni all'anno e congedo straordinario biennale retribuito per il familiare lavoratore dipendente che assiste il malato di tumore.

Infine segnaliamo il congedo biennale non retribuito per gravi motivi familiari per il familiare lavoratore dipendente che assiste il malato di tumore.

Da ricordare che il malato di tumore che desideri continuare a lavorare dopo la diagnosi e durante i trattamenti può usufruire di forme di flessibilità per conciliare tempi di cura e lavoro.

Pensiamo ad esempio all'impiego part time. In tutti i casi ha diritto di assentarsi per la durata delle cure e delle terapie che significa conservare il posto di lavoro e no subire tagli allo stipendio.

I Ccnl possono prevedono la possibilità di conservare il posto, seppur senza stipendio, anche se l'assenza per malattia supera il periodo di comporto ovvero quello in cui vige il divieto di licenziamento e la cui durata cambia in base al ruolo ricoperto e all'anzianità di servizio.

Altri diritti sul lavoro per i malati di tumore

Giorni, assenze e diritti riconosciuti per malati di tumore 2023, ma non solo. Se riconosciuto portatore di handicap grave ha diritto di essere trasferito alla sede di lavoro più vicina possibile al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso.

Può anche chiedere di non essere assegnato a turni di notte presentando al datore di lavoro il relativo certificato. Se vuole continuare a lavorare durante le terapie senza recarsi in ufficio può chiedere al datore di lavoro di farlo da casa o da altro luogo diverso dalla sede principale di lavoro.