Indennità di accompagnamento, controllo Agenzia Entrate su soldi spesi può avvenire o no

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Indennità di accompagnamento, controllo

Ci sono alcune condizioni ben precise e inderogabili per ricevere l'indennità di accompagnamento. Ma è possibile il controllo del fisco sulle modalità di spesa?

C'è un aspetto centrale sull'indennità di accompagnamento che è stato oggetto di una importante decisione della Commissione regionale tributaria. Il punto attorno a cui ruota tutta la vicenda è quello delle modalità di spesa di questa somma: è libero o deve essere legata alle ragioni per cui questo importo è erogato.

La questione è di fondamentale importanza anche alla luce degli accertamenti fiscali dell'Agenzia delle entrate. Sono infatti in tanti a domandarsi se il controllo del fisco sull'indennità di accompagnamento può avvenire o no. Anche perché non dimentichiamo che l'indennità viene erogata per 12 mensilità, non va dichiarata ed è dunque esente da Irpef.

Indennità di accompagnamento, a chi spetta: requisiti economici

Ci sono alcune condizioni ben precise e inderogabili per ricevere l'indennità di accompagnamento. Si tratta di un prestazione assistenziale che non spetta alla totalità degli invalidi civili, ma solo a coloro che non possono compiere gli atti di tutti i giorno senza un'assistenza continua ovvero che si trovano nella condizioni di non poter deambulare senza l'affiancamento permanente di un accompagnatore.

E, si badi bene, per compiere quei gesti fondamentali per la sopravvivenza, come mangiare e vestirsi, e non per quelli secondari. Con il rispetto dei requisiti previsti, possono riceverla cittadini italiani e stranieri comunitari iscritti all'anagrafe, cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di almeno un anno e con residenza stabile in Italia.

Ci sono poi altri aspetti peculiari dell'indennità di accompagnamento che la differenziano da altri strumenti di sostegno al reddito. Essendo infatti cancellati tutti i limiti di età, sia minimi e sia massimi, può essere ricevuta anche da un bambino, da un adulto in età lavorativa o da una pensionato senza alcun ostacolo. E qui entriamo progressivamente nel cuore della questione ovvero se il controllo dell'Agenzia delle entrate sull'indennità di accompagnamento può avvenire o no.

Questo strumento di sostegno al reddito rappresenta un'agevolazione dello Stato nelle spese di cura dei cittadini non autosufficienti e non tiene conto delle condizioni economiche dell’invalido e della sua famiglia. Per essere chiari, spetta anche ai cittadini più ricchi.

Possibile il controllo del fisco sull'indennità di accompagnamento?

Se queste sono le premesse, non sorprende la decisione della Commissione tributaria regionale di Potenza sul rapporto tra indennità di accompagnamento e accertamento fiscale. Chiarito che si tratta di reddito non imponibile e non soggetto a Irpef, l'erogazione di questo importo è pensato per garantire una migliore qualità della vita del destinatario. Che di conseguenza può utilizzarla come preferisce, anche per acquistare una nuova vettura.

L'Agenzia delle entrate ha quindi pochi motivi per presentare una contestazione e di conseguenza l'accertamento fiscale ha poche ragioni d'essere. In sintesi, il fisco non può applicare le stesse norme in vigore per gli altri contribuenti.