Percentuali di invalidità riconosciuta e patologie
Quando si parla di invalidità occorre prestare la massima attenzione perché l'ordinamento italiano distingue tra diversi tipi di invalidi.
Le percentuali di invalidità rivestono un ruolo fondamentale non solo per stabilire il grado di malattie e menomazioni del paziente. Ma anche perché in base alla quota certificata, l'invalido civile può accedere o meno a benefici e agevolazioni fiscali.
Punto di partenza è il ben note decreto del Ministero della Sanità (ora Ministero della Salute) risalente a quasi 30 anni che contiene la tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti sulla base della classificazione internazionale dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ci interessa adesso sapere
In sintesi, è considerato invalido civile chi è affetto da malattie e menomazioni - sia di natura fisica e sia mentale, sempre in misura cronica e permanente - in misura maggiore del 33%. Proprio questa è la soglia minima che fa scattare il diritto all'accesso ad agevolazioni fiscali e benefici.
Quando si parla di invalidità occorre dunque prestare la massima attenzione perché l'ordinamento italiano distingue tra diversi tipi di invalidi.
Il primissimo aspetto di cui tenere conto è l'estrema varietà delle malattie riconosciuto dal Ministero dello Salute, a ciascuna delle quali può essere attribuito un differente punteggio legato all'invalidità. Pensiamo ad esempio alle infermità legate a
Oltre alle modalità d'uso della nuova tabella d'invalidità, il Ministero fornisce infatti le indicazioni per la valutazione dei deficit funzionali, la tabella ordinata in fasce ovvero in misura fissa, la tabella delle percentuali di invalidità ordinata per apparati.
Quindi la tabella di correlazione dei numeri di codice con quelli della classificazione internazionale delle menomazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, l'elenco delle menomazioni sulla base della classificazione internazionale dell'Oms e i criteri per la determinazione delle potenzialità lavorative.
La fascia di invalidità superiore al 33% e inferiore al 67% è quella in cui rientrano gli invalidi con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore a un terzo.
All'interno di questa fascia occorre quindi distinguere tre altra scaglioni interni per distinguere i vari benefici e agevolazioni fiscali di cui si ha diritto, ma sempre e solo per chi ha tra i 18 e i 65 anni.
Più precisamente, dal 34% è prevista la concessione gratuita di ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale, comunque legata alle patologie indicate nel verbale di invalidità.
Solo al 46% è prevista l'iscrizione alle liste di collocamento mirato insieme agli altri benefici.
Nel caso di invalidità di almeno il 50%: si aggiunge il congedo straordinario per cure, ma se previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro. Se dopo la visita medica viene riconosciuta una invalidità dal 67% in si entra invece nella seconda categoria ovvero quella degli invalidi con riduzione permanente della capacità lavorativa in misura superiore a due terzi.
Il tutto senza dimenticare che non rientrano tra gli invalidi civili quelli di guerra, del lavoro e per servizio.