Permessi e congedo straordinario 2019, le regole
C'è una domanda di fondo che nel 2019 merita una risposta: i permessi legge 104 possono essere negati al lavoratore? Quando il datore di lavoro può rifiutarli?
I permessi previsti dalla legge 104 e progressivamente arricchiti nel corso degli anni fino al 2019 sono concessi al lavoratore per assistere il familiare disabile in stato di gravità. Sono a carico dell'Inps per i dipendenti del settore privato dell'ente di appartenenza per i dipendenti del settore pubblico. L'aspetto fondamentale è l'equiparazione a servizio effettivamente prestato e di conseguenza il datore di lavoro non può ridurre lo stipendio, le mensilità, le ferie, la tredicesima, i buoni pasto o, pensando al futuro, l'importo della pensione o della liquidazione.
Ma resta una domanda di fondo che merita una risposta: i permessi legge 104 possono essere negati al lavoratore? Quando il datore di lavoro può rifiutarli?
Il diritto a utilizzare i permessi previsti dalla legge 104 per assistere il disabile in situazione di gravità spetta al coniuge, alla parte dell'unione civile, al convivente di fatto, al parente o all'affine entro il secondo grado, ai parenti o affini di terzo grado se i genitori o il coniuge o il convivente della persona con disabilità in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
I permessi per assistere il disabile bisognoso di assistenza sono retribuiti e coperti da contributi figurativi utili ai fini del diritto alla pensione. Semaforo rosso per il lavoratore a domicilio, il lavoratore agricolo a tempo determinato occupato a giornata, il lavoratore autonomo, il lavoratore.
Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito concesso per assistere familiari con disabilità grave. La richiesta può essere avanzata durante le pause di sospensione contrattuale in caso di contratto di lavoro part-time verticale, quando la persona disabile in situazione di gravità da assistere sia ricoverata a tempo pieno a eccezione del caso in cui la presenza del familiare sia richiesta dalla struttura sanitaria, nelle stesse giornate di fruizione dei permessi retribuiti in base alla legge 104.
Il presupposto per la concessione dei permessi e del congedo straordinario è che la persona disabile non sia ricoverata a tempo pieno presso istituti specializzati, tranne del caso di indispensabilità della presenza dei sanitari per l'assistenza. Ricordando che i giorni di malattia, ferie e aspettative non incidono sul diritto alla fruizione in base alla legge 104, i giorni di permesso non possono essere negati.
Naturalmente solo se sono rispettati tutti i requisti richiesti e la comunicazione al datore di lavoro sia arrivata nei tempi previsti. Non avrebbe altrimenti senso di esistere la stessa normativa. Occorre precisare che i giorni di permesso non possono essere antecedenti o consecutivi al periodo delle ferie e che sono soggetti a riduzione delle ferie e della tredicesima mensilità i permessi fruiti dai genitori di disabile grave che siano cumulati con il congedo parentale ordinario e con il congedo per malattia del figlio.