Malattie professionali non tabellate 2022. Ecco quali sono quelle riconosciute da Inail

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Malattie professionali non tabellate 202

Malattie professionali non tabellate 2022, cosa sono

Malattie professionali non tabellate 2022. Ecco quali sono quelle riconosciute da Inail

Si chiamano malattie professionali e sono quelle contratte durante il lavoro. La normativa in vigore è piuttosto elastica poiché fa rientrare in questa definizione anche quelle in cui il contesto lavorativa è concausa della patologia ovvero non è la ragione esclusiva.

Tuttavia è proprio questo l'aspetto centrale: deve sempre essere presente un rapporto causale o concausale tra il rischio professionale e la malattia.

Pensiamo per esempio al cosiddetto rischio ambientale ovvero quello provocato dal contesto di lavoro. Entriamo allora nei dettagli della normativa in vigore e vediamo in questo articolo

  • Malattie professionali non tabellate 2022, cosa sono
  • Cosa fare con malattia professionale non tabellata

Malattie professionali non tabellate 2022, cosa sono

In estrema sintesi, le malattie professionali non tabellate sono quelle che non rientrano nelle malattie professionali tabellate.

In quest'ultimo caso sono infatti previsti due elenchi - uno per l'agricoltura e uno per l'industria - e condizione essenziale per il loro riconoscimento è che siano provocate da lavorazioni indicate nelle stesse tabelle.

Di più: devono essere denunciate entro il periodo massimo di indennizzabilità ovvero il periodo dalla cessazione dell'attività rischiosa. In sintesi, le malattie professionali non tabellate 2022 sono tutte quelle che non rientrano nella lista delle 24 malattie individuate per il comparto dell'agricoltura e delle 85 per il settore dell'industria.

Cosa fare con malattia professionale non tabellata

In realtà, le malattie professionali non tabellate 2022 sono state introdotte solo successivamente alle malattie professionali tabellate e in seguito a una famosa decisione della Corte Costituzionale.

I giudici hanno introdotto il sistema misto che prevede sia la esistenza delle tabelle con le favorevoli presunzioni di legge sia la possibilità per il lavoratore di dimostrare l'origine professionale di malattie non tabellate oppure provocate da lavorazioni non previste nelle tabelle.

Sulla base di questi presupposti, se il dipendente pensa che la sua malattia sia stata provocata dalle mansioni svolte o comunque dall'ambiente dei lavoro, deve rivolgersi al medico curante o - se presente - a quello aziendale.

A quel punto è chiamato alla denuncia della malattia al datore di lavoro entro 15 giorni, pena decadenza. Ma se ha interrotto l'attività lavorativa (per licenziamento o per dimissioni) può presentare la domanda di riconoscimento della malattia professionale all'Inail.

Anche il datore di lavoro è tenuto a rispettare specifiche ben precise ovvero deve inviare entro 5 giorni all'Inail la denuncia di malattia professionale ricevuta dal lavoratore

Dal punto di vista pratico, deve indicare i dati del lavoratore e quelli dell'azienda, insieme al certificato medico e alla malattia, al settore lavorativo, al luogo di lavoro, al contratto di lavoro e alle lavorazioni effettuate, all'orario di lavoro, all'esistenza di un'autorizzazione ad anticipare l'indennità d'inabilità temporanea assoluta, alla retribuzione del lavoratore.