Tra pensioni di invalidità e legge 104
Diverse e importanti modifiche migliorative sia per le legge 104 che per le pensioni di invalidità sono già in discussione nel Governo Draghi
Si lavora per migliorare la legge 104 che tutela i diritti dei disabili sia andando in linea con le recenti decisioni dei tribunali e sia sulla base delle disposizioni comunitarie. Ma cosa mettere in conto? Quali cambiamenti prevedere?
Ecco dunque che nell'attuale contesto di uniformazione dei criteri per l'accertamento di tutti i tipi di invalidità tra cecità, sordità, handicap, tenendo conto dell'accertamento anche ai fini scolastici e per l'inserimento nelle liste del collocamento mirato, il governo Draghi dovrebbe aumentare l'importo delle pensioni di invalidità.
Oggi cambiano in base al tipo di invalidità certificata: per pensione invalidi civili totali 291,98 euro per un limite di reddito di 17.050,42 euro; per assegno mensile invalidi civili parziali è di 291,98 euro per un limite di reddito di 5.015,14 euro; per accompagnamento invalidi civili totali è di 525,17 euro senza alcun limite di reddito; per indennità di frequenza minori di 18 anni è di 291,98 euro per un limite di reddito di 5.015,14.
Un'altra importante modifica da segnalare è il recepimento della direttiva europea in materia che allargherebbe il numero di accompagnatori, attualmente unico. Facendo un passo indietro, si parla di accompagnatore unico in base alla legge 104 nel caso di documentata impossibilità del coniuge di provvedere all'assistenza per motivi oggettivi.
Allo stesso tempo per impossibilità di effettuare l'assistenza al genitore disabile in situazione di gravità per ragioni esclusivamente oggettive da parte di ciascun altro figlio, documentata con autodichiarazione, tali da non consentire l'effettiva assistenza. L'autodichiarazione rilasciata dagli altri figli non è necessaria laddove il figlio richiedente la precedenza in qualità di referente unico, sia anche il solo figlio convivente con il genitore disabile.
L'attenzione non può quindi che essere anche sulla Missione 5 del Piano nazionale ripresa resilienza in cui trova spazio la Riforma 1 denominata Legge quadro sulle disabilità. L'obiettivo principale è la modifica della legislazione sulle disabilità per promuover il trasferimento dalle istituzioni pubbliche o private alla famiglia o alle case della comunità e l'autonomia delle persone con disabilità.
La legge quadro per le disabilità è tra le azioni chiave individuate nel PNRR per semplificare l'accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenziare gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di vita personalizzato e partecipato. La riforma prevede quindi che il governo adotti i provvedimenti per il riassetto delle disposizioni in materia di disabilità.