Patente e invalidità civile leggi, normative e regole 2022 in vigore attualmente

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Patente e invalidità civile leggi, norma

Patente e invalidità civile leggi, normative e regole 2022 in vigore attualmente

Il riconoscimento dell'invalidità civile non comporta la fine di ogni attività sociale e lavorativa. Si tratta infatti di una situazione che comporta una serie di limitazioni, ma anche la possibilità di accedere a una lunga lista di facilitazioni.

Adesso vogliamo però fare un passo in più ovvero sapere se a chi è stata riconosciuta l'invalidità civile è concesso anche di guidare oppure se viene revocata la patente.

Come vedremo, i due aspetti sono strettamente legati ovvero in alcuni casi viene dato il via libera alla circolazione mentre in altri è applicato il divieto assoluto.

La variabile che fa la differenza è la sicurezza stradale perché alcune patologie che portano al riconoscimento dell'invalidità civile sono più rischiose di altre. Vediamo in questo articolo

  • Invalidità civile e patente: è possibile?
  • Patente e invalidità civile secondo la normativa 2022

Invalidità civile e patente: è possibile?

Come premesso, la variabile che fa la differenza nella possibilità o meno di continuare a guidare con il riconoscimento dell'invalidità civile è il tipo di malattia.

In buona sostanza, l'inibizione scatta nei casi di affezioni cardiovascolari, diabete, malattie endocrine, malattie del sistema nervoso, malattie psichiche, uso di sostanze psicoattive ovvero farmaci, alcol e sostanze stupefacenti, malattie del sangue e patologie dell'apparato urogenitale.

A cui si aggiungono attenzioni supplementari se di mezzo ci sono ultra 65enni, persone chiamate alla revisione di patente da parte di motorizzazione civile, prefettura o questura.

L'elenco delle malattie per l'invalidità 2022 considerate pericolose per la guida di un'auto sono contenute del regolamento di esecuzione del Codice della strada.

Patente e invalidità civile secondo la normativa 2022

Ci pensa la commissione medica a stabilire, in sede di visita, il grado di invalidità del paziente ovvero il tipo di patologia e la validità o meno della patente di guida in relazione alla gravità della malattia.

Per sottoporsi a visita occorre presentare un certificato medico redatto su un modulo specifico insieme a un documento di riconoscimento. Il paziente può essere accompagnato da un medico di fiducia. La stessa commissione stabilisce i tempi di scadenza della patente che possono arrivare anche a 10 anni.

Per accedere alle agevolazioni occorre invece il riconoscimento di un grado superiore al 33%. Scattano infatti la concessione gratuita di ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale, l'iscrizione alle liste di collocamento mirato, il congedo straordinario per cure, la cancellazione parziale del pagamento del ticket per diagnostica strumentale, esami ematochimici e visite specialistiche.

E poi, l'assegno mensile, previa maturazione dei requisiti necessari, 2 mesi di contributi per ogni anni di lavoro, fino a un massimo di 5 anni, l'accesso anticipato alla pensione di vecchiaia.

Con invalidità al 100%, che non preclude la possibilità di guidare, sono previste esenzione dal pagamento del ticket su cure termali, esami diagnostici, farmaci e prestazioni specialistiche, fornitura gratuita di protesi da parte del servizio sanitario nazionale, pensione di inabilità per chi ha un'età tra i 18 e i 65 anni e reddito fino a 15.154,24 euro, indennità di accompagnamento.

E infine, la possibilità di dedurre dal reddito le spese sostenute per l'assistenza specifica e la fruizione di di contributi regionali e aiuti tecnici e informatici per l'eliminazione delle barriere architettoniche, insieme alla cancellazione del pagamento delle tasse universitarie e la ricezione dell'indennità di frequenza per i minori.