Pensioni di invalidità e disabili aumenti mancati e limitazioni. Si muovono associazioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni di invalidità e disabili aument

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Aumenti decisamente irrisori o nulli per invalidi e disabili e primi ricorsi al via: la situazione attuale e posizioni associazioni

Ancora una volta invalidi e disabili penalizzati e delusi dalle promesse del governo: non solo, infatti, dopo la conversione in legge del decreto pensioni 2019 queste categorie di persone hanno ricevuto appena 50 euro di aumenti, a fronte dei 280 annunciati, e nemmeno per tutti, considerando che si tratta di un irrisorio aumento valido solo per nuclei familiari con almeno quattro componenti di cui uno disabile, ma le ultime notizie per le pensioni di invalidità 2019 parlano di ulteriori beffe, aumenti mancati e diverse limitazioni.

Pensioni di invalidità 2019 tra mancati aumenti e limitazioni

Le categorie di persone invalide e disabili dovrebbero essere quelle maggiormente tutelate da un governo che, in realtà, non fa che deludere le loro aspettative. Stando a quanto riportano le ultime notizie, infatti, dopo quello che potremmo definire un aumento decisamente nullo per loro, arrivano numerose lamentele di persone invalide e disabili decisamente scontente per gli aumenti mancati legati al reddito di cittadinanza.

Il problema è che le cifre che ci si aspettavano non sono in realtà quelle che verranno erogate e il motivo è presto spiegato: nonostante si parli, infatti, di nuclei familiari bisognosi di aiuti e tutele, sono diverse le limitazioni previste per riuscire ad avere davvero qualcosina in più.

Nel calcolo del reddito previsto per poter avere il reddito di cittadinanza, infatti, rientrano anche le pensioni di invalidità civile, sordità, cecità, assegni a invalidi parziali, indennità di frequenza e pensioni sociali, che contribuiscono ad aumentare il reddito e, di conseguenza, ridurre quanto spetterebbe di reddito di cittadinanza ma è la legge che ha stabilito che il calcolo dell’Isee deve essere inclusivo del ‘valore annuo dei trattamenti assistenziali in corso di godimento, fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi’.

Le associazioni sono decisamente insoddisfatte: per il presidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) Vincenzo Falabella il testo approvato presenta molte lacune e limiti ed è decisamente poco vantaggioso per i nuclei familiari che presentano una disabilità al loro interno. E le stesse associazioni si muovono, a partire da Enil Italia, la componente nazionale dell’European network on independent living, che vuole impugnare la norma, considerata discriminante e incostituzionale, per sollevarne l’illegittimità e imporre al Governo il risarcimento dei danni causati.

Pensioni di invalidità e disabili e aumenti: ricorsi già partiti

Contro i mancati aumenti delle pensioni di invalidità 2019 e le forti limitazioni è stato già avviato un grande ricorso. Enil, Rete Europea per la Vita Indipendente, organizzazione di persone con disabilità, sta, infatti, raccogliendo storie e documentazioni sui casi di esclusione dal reddito di cittadinanza di famiglie con persone disabili e storie di coloro che hanno ricevuto aumenti davvero irrisori.

Il ricorso è stato già avviato, con l’auspicio che siano sempre più gli aderenti e che, soprattutto, porti effettivamente a risultati concreti. Per aderire al ricorso può scrivere a info@enil.it, riportando sinteticamente la propria situazione familiare e la domanda per la richiesta del reddito di cittadinanza con relativa risposta ricevuta.
 
A portare all’avvio del ricorso sono state diverse cause, dall’esclusione proprio dal reddito di cittadinanza per alcune famiglie, alla discriminazione di aumenti quasi nulli a fronte di situazioni anche gravi e pesanti, ad ulteriori penalizzazioni che le famiglie che vivono con persone affette da grande invalidità o disabilità sono costrette a subire per negligenza di un governo che non sa bilanciare ed equilibrare risorse ed esigenze.